L’antifascismo di Jim Carrey, come se da lui si rivangasse la schiavitù

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Un’invasione di campo quella dell’attore americano, sempre in cerca di argomenti che facciano parlare di sé. Quando non ne trova a casa sua – per miopia, non perché ne manchino – scava nella storia degli altri. Per spiegarci che cos’è il fascismo, come se non lo conoscessimo, dopo averlo subìto per vent’anni, pubblica una vignetta che riproduce, appesi a testa in giù Mussolini e Claretta Petacci. Non c’è nulla di divertente in una scena talmente macabra. Più saggio è non scoperchiare tombe, dove lasciare riposare dittatori di destra e di sinistra, di cui nessuno può essere orgoglioso.

Dall’umore della gente si può dedurre lo stato di salute del paese
Un tempo il pesce d’aprile era caratterizzato da scherzi di tutti i tipi. Li faceva persino la TV. Qualcuno era pesante altri divertenti. I migliori venivano addirittura decriptati e giocati al Lotto. Come quello della BBC che annunciò nel primo TG, nel 1968 l’invenzione di una piantagione di spaghetti in Svizzera. In migliaia chiamarono per sapere come seminarli in giardino. Ora sono spariti, come i garzoni dei negozi che consegnavano le ordinazioni a domicilio cantando. I giovani che ora portano pizze in bici o in moto la sera sono stanchi prima di cominciare e non hanno motivo di essere allegri.

Con tanto di picchetto d’onore e la benedizione della ministra
Nessuno può mettere in dubbio che l’unione civile tra Rosa Maria e Lorella sia conseguenza naturale di un vero amore, che non conosce gradi né differenze sociali. Lei tenente di vascello, cioè ufficiale in carriera, e comandante di una nave militare a La Spezia. Lui, anzi l’altra lei, è una semplice sottufficiale, marescialla, di stanza a Taranto. Ora chiederanno il ricongiungimento familiare. Perché, seppure di serie B, il loro status ha la stessa dignità del matrimonio. Per di più col riconoscimento della Marina. Auguri e figli maschi. A differenza dei gay per farne non gli serve l’utero in affitto.

Seppure vittima, la donna sale spesso sul banco degli imputati
Mentre la donna muore per mano di compagni frustrati, i giudici di Napoli scagionano i tre stupratori di una ragazza anoressica in ascensore alla stazione di San Giorgio a Cremano. Seppure il referto dell’ospedale certifichi la violenza, non le credono. Non è decisa nelle risposte. Ma non può dipendere dalla vergogna di dover raccontare un episodio talmente brutale a un estraneo? O dal suo disturbo psichico? Anche sua figlia, Vostro Onore, si sarebbe contraddetta. Le hanno distrutto la favola che a quell’età tutte hanno il diritto di vivere. Da lei ha non trovato neppure giustizia.

Col denaro del contribuente risarciamo la povera gente, ma non i furbastri
Ma davvero tutti i risparmiatori sono stati indotti da funzionari disonesti di banca a sprecare il proprio denaro? Tutti in buonafede e truffati? Certo, qualche ingenuo che ha perso i pochi risparmi accumulati nel corso della vita merita la restituzione. Chi ne ha investiti centomila o addirittura milioni, non è sprovveduto. Sapeva che c’era il rischio e che, se fosse andata male, lo stato avrebbe risarcito. Può un uomo probo mettere da parte tanto denaro? La magistratura ha avuto anche il tempo di accertare – speriamo – se si tratta di capitali sani o provenienti da evasione fiscale o peggio.