L’Apple: tra il Ieri, l’Oggi e il Domani

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Con il sopraggiungere in questo autunno del nuovo iPhone targato numero 12, con tutti i suoi formati e versioni alternative, sono in molti a chiedersi se non sia arrivato il momento di comprare azioni Apple.

Non è raro, tra l’altro, che i titoli azionari Apple salgano di quotazione una volta uscito il loro prodotto iconico, per l’appunto l’iPhone.

Ma andiamo per ordine partendo dalla storia della famosa multinazionale californiana.

Apple: com’era Ieri

La società nasce nel 1976 dal trio formato da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne in una piccola cittadina della Silicon Valley chiamata Cupertino, California. La società venne fondata per dare la possibilità a Wozniak di vendere il suo prototipo di computer, chiamato Apple I.

Il computer aveva due caratteristiche molto peculiari per l’epoca: la prima era la possibilità di collegare il computer a un televisore, mentre l’altra riguardava il fatto che il codice di accensione veniva caricato su una ROM, rendendo il tutto molto più veloce.

Questo poteva far già presupporre la proiezione verso il futuro di quella che sarebbe diventata una delle cinque “Big Tech”, anche conosciuta come “Big Five”. Ciononostante, Wozniak sembrò non riconoscere il valore intrinseco di tale innovazione, e il 13 aprile 1976 vendette la sua quota Apple del 10% per soli 800 dollari.

L’Apple: com’è Oggi

Oggi, la stessa quota venduta da Wozniak, vale oltre 100 miliardi di dollari.

Come accennato prima, l’Apple è uno dei cinque dei Big Five nel settore tecnologico. Questo gruppo include Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft (conosciuti anche con l’acronimo GAFAM) e sono le più grandi società per capitalizzazione al mondo subito dopo la Saudi Aramco.

Detto ciò, comprare azioni Apple può sicuramente fare gola a molti. La verità però è che provare un acquisto diretto anche di una piccolissima quota azionaria non è alla portata di tutti.

In questo caso, se si è dei piccoli risparmiatori che solo ora stanno ponderando l’idea di investire in quotazioni azionarie, un’ottima idea potrebbe essere quella di utilizzare una piattaforma broker online.

Acquistare azioni Apple con un broker online

Rivolgendosi a un broker online, si ha la possibilità di decidere come e quando investire i propri soldi, comprese le azioni Apple.

Ciononostante, come detto prima, investire in real stocks non è alla portata di tutti, soprattutto se si parla di Apple.

Oggi però, grazie a broker online come eToro o Trade.com, si può investire in strumenti derivati come i CFD (Contratti per Differenza). La peculiarità di questi strumenti finanziari è che ci daranno la possibilità di guadagnare sia se il titolo quotato vive un periodo positivo, sia se questo viva un periodo negativa. Inoltre, le quote d’entrata sono estremamente contenute se paragonate a quelle degli investimenti diretti, e non ci sono commissioni da pagare: l’unica cosa che si pagherà per effettuare l’operazione sarà lo spread.

Per incominciare ad investire però con questa modalità, avremo bisogno di iscriverci a un servizio di broker online e diventare noi stessi degli online trader. Prima però bisogna assicurarsi che il nostro broker possegga  tutte le certificazioni atte a poter operare sul nostro territorio.

Nel caso di eToro ad esempio, questi è in possesso di tutte le licenze e autorizzazioni CySEC e Consob, rendendolo di conseguenza un broker online più che affidabile.

Investire nel Domani della Apple

Essendo una delle Big Five nel campo tecnologico e con l’avvento di un nuovo iPhone da qui a pochi mesi, investire in Apple rimane una garanzia.

Ciò però, come già detto, potrebbe non essere possibile per il cittadino comune, ragion per cui se si è realmente interessati a intraprendere questa avventura finanziaria e tecnologica, la migliore opzione rimane quella di rivolgersi ai CFD di un broker online.

Ci preme però ricordare a tutti che questi tipi di strumenti derivati, così come per il resto delle operazioni azionarie, sono sempre un azzardo.

Non importa se si parla di una delle più grandi compagnie tecnologiche al mondo o di un investimento in una start-up promettente: una volta piazzati i nostri risparmi in delle azioni, questi potrebbero essere persi per sempre.