Roma, 27 lug. – (AdnKronos) – Una cava dismessa trasformata, a partire dal marzo del 2016, in un’enorme discarica abusiva per rifiuti tossici è stata scoperta dalla Polizia di Latina, che dalle prime luci dell’alba sta conducendo una vasta operazione, coordinata dal Servizio Centrale Operativo, che ha sgominato un complessa organizzazione criminale dedita al traffico illecito e sversamento di rifiuti pericolosi.
Ventuno le persone destinatarie di provvedimenti restrittivi, richiesti dalla Direzione distrettuale antimafia ed emessi dal gip presso il Tribunale di Roma. In corso anche l’esecuzione di sequestri di beni a carico degli indagati.
Grazie all’uso di sistemi di videosorveglianza e intercettazioni si è scoperto un intenso traffico di veicoli pesanti che, anche in orario notturno, trasportavano illegalmente rifiuti tossici che venivano immediatamente interrati con pale meccaniche.
Le indagini condotte dai poliziotti del Servizio centrale operativo, della Squadra mobile di Latina e della Polizia stradale di Aprilia, hanno, altresì, consentito di delineare che al centro della filiera illecita vi erano un 53enne romano e il figlio 22enne.
Indagati numerosi imprenditori delle province di Roma e Latina, molti dei quali operanti nel settore del recupero e dello smaltimento dei rifiuti. L’indagine ha portato anche al sequestro di società, quote societarie, fabbricati ad uso civile e industriale e terreni per svariati milioni di euro.
I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 presso l’Ufficio Relazioni esterne e cerimoniale della Polizia di Stato in via de via De Pretis 95 a Roma a cui parteciperanno il direttore del Servizio centrale operativo, Alessandro Giuliano e il procuratore aggiunto Michele Prestipino.