“Latte di mamma” tra provocazione e creatività. Successo per la personale di Bellomunno

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Oltre 1500 visitatori in pochi giorni per “Latte di mamma”, personale dell’artista partenopea Isotta Bellomunno nella sala “Ex Carceri” del Castel dell’Ovo a cura di Chiara Reale. Già nel 2013, la Bellomunno fece parlare di se e sconvolse le “regole” del Lungomare Caracciolo, remando sul tratto di mare prospiciente a bordo di una “insolita” imbarcazione, la “bara-barca”. L’approdo a Castel dell’Ovo era traboccante di rimandi simbolici in un rituale artistico, che voleva essere un atto propiziatorio per la città di Napoli. E proprio ripartendo da quel lembo della costa partenopea, carico di storia e di leggende della città, ritorna a far parlare di se l’artista partenopea. U nuovo progetto, a cura di Chiara Reale, presentato lo scorso sabato con il patrocinio dell’Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Napoli. La mostra sarà visitabile fino a martedì 13 ottobre e vede esposte opere eterogenee annodate fra loro da un unico tema: disegni, fotografie, istallazioni attraverso i quali l’artista interroga l’essenza più intima e profonda del “femminile”, nella sua declinazione di religiosità e credenza popolare, di mitologia e misticismo. Come spiega il testo critico, partendo dal tema dell’archetipo “materno”, della sua simbologia e della metamorfosi, la Bellomunno riflette sulla presenza – non solo mistica – della percezione religiosa nella società contemporanea, in cui il consumo, iconizzato nelle vesti di un aspiratore per la mungitura, assume quasi una nuova forma di idolatria. L’artista partenopea traduce così la sua ricerca sull’origine, sul punto supremo e sublime in cui la vita si congiunge alla morte. E’ percettibile e costante questo legame della simbologia pagana con quella cristiana: ed è così che l’iconografia cristiana del seno, che giunge a noi attraverso indagini artistiche che affondando le radici negli idoli scolpiti in pietra risalenti al 3000 a. C., viene interpretata da Isotta Bellomunno come una Maria lactans, la Madonna a seno nudo, simbolo della Madre di tutti i cristiani e della Chiesa con il suo potere di nutrimento spirituale, che mostra un seno bovino – riferimento ad Iside – attaccato però a una macchina per la mungitura da allevamento intensivo. Una chiara critica ad una spiritualità e ad un sentimento religioso assoggettati a logiche economiche e fonte di lucro.