Lavoro, aumentano le morti bianche: +33,7% nei primi due mesi del 2017

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Aumentano le vittime sul lavoro nei primi due mesi dell’anno. Lo evidenziano i numeri della Cgia di Mestre. Se nello stesso periodo del 2016 c’erano stati 95 casi – rileva l’associazione – , tra gennaio e febbraio 2017 sono decedute 127 persone (+33,7%).
Sul dato però pesano le conseguenze della tragedia di Rigopiano, costata la vita a 29 persone, di cui 12 lavoratori della struttura, e lo schianto dell’elicottero del 118 avvenuto nei pressi di Campo Felice (L’Aquila). Oltre ai morti sul lavoro, sono in crescita anche gli infortuni: sempre nei primi 2 mesi di quest’anno sono stati denunciati 98.275 casi: 1.834 in più (+1,9%) rispetto allo stesso periodo del 2016.
Se i primi dati congiunturali tornano ad essere molto preoccupanti, su base annua il quadro statistico si presenta meno drammatico. Tra il 2016 e il 2015, l’aumento degli infortuni in termini assoluti è stato dello 0,7%, anche se, per la Cgia, sono aumentati sia gli occupati sia lo stock complessivo delle ore lavorate e quindi, “ha poco senso mettere a confronto il numero degli infortuni di ciascun anno basandosi solo sui dati assoluti”. “Da un punto di vista statistico, correttezza impone di fare riferimento all’indice di frequenza degli incidenti – rileva il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo – un parametro che viene calcolato rapportando il numero degli infortuni alle ore lavorate”.
Tra il 2011 e il 2016 – per la Cgia – l’indice di frequenza degli infortuni è in costante diminuzione e nell’ultimo anno è sceso addirittura dell’1,3%. E negli ultimi 45 anni il numero dei decessi e degli infortuni nei cantieri e nelle fabbriche è crollato. Se
all’inizio degli anni ’70 gli eventi infortunistici sfioravano quota 1,6 milioni, nel 2016 sono scesi al minimo storico di poco superiore a 630.000 unità. Sempre nello stesso arco temporale, i morti, invece, sono passati da poco più di 3.650 a poco più di un migliaio.