Lavoro, frena l’occupazione nel terzo trimestre: meno 14mila unità

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Nel terzo trimestre 2016 il mercato del lavoro appare caratterizzato da un affievolimento delle spinte alla crescita dell’occupazione e da una stabilizzazione della disoccupazione. Dopo cinque trimestri consecutivi di crescita, nel terzo trimestre del 2016 l’occupazione complessiva mostra un lieve calo rispetto al trimestre precedente (-14 mila, -0,1%), a sintesi del proseguimento delle tendenze alla crescita dei dipendenti (+66 mila, 0,4%) piu’ che compensato dal calo degli indipendenti (-80 mila, -1,5%). Queste dinamiche non risultano significativamente differenziate per genere e territorio. A livello congiunturale rimane stabile anche il tasso di occupazione.

Nuovo calo tra gli indeterminati
Le tendenze piu’ recenti, misurate dai dati mensili relativi ad ottobre 2016 mostrano, al netto della stagionalita’, un nuovo calo degli occupati concentrato nei dipendenti a tempo indeterminato, a fronte di una modesta crescita dei dipendenti a termine e della stabilita’ degli indipendenti. Le dinamiche tendenziali tra il terzo trimestre del 2016 e lo stesso periodo dell’anno precedente portano ad una crescita complessiva di 239 mila occupati, meno accentuata rispetto a quella registrata nel secondo trimestre. La crescita riguarda soltanto i dipendenti a tempo indeterminato (+316 mila) a fronte di una sostanziale stabilita’ di quelli a termine e del calo degli indipendenti. L’incremento, in termini assoluti, e’ piu’ consistente per gli occupati a tempo pieno, mentre il tempo parziale cresce solo nella componente volontaria. Nel complesso, la crescita dell’occupazione riguarda in maggior misura le donne (+189 mila in un anno), ed e’ concentrata esclusivamente tra gli over 50enni.

Stabile il tasso di disoccupazione
Il tasso di disoccupazione rimane stabile per il quarto trimestre consecutivo in confronto al trimestre precedente mentre aumenta di 0,4 punti rispetto allo stesso trimestre del 2015, con una crescita tendenziale di 132 mila disoccupati. Per il terzo trimestre consecutivo diminuisce, in modo piu’ consistente, il numero degli inattivi di 15-64 anni (-528 mila in un anno) e il corrispondente tasso di inattivita’. Nel confronto tendenziale, la diminuzione dell’inattivita’ e’ diffusa per genere, territorio, classe di eta’ e riguarda sia quanti vogliono lavorare (-212 mila le forze di lavoro potenziali, soprattutto tra le donne) sia la componente piu’ distante dal mercato del lavoro (-316 mila chi non cerca e non e’ disponibile). Le variazioni degli stock di occupazione sottintendono significativi cambiamenti nella condizione delle persone nel mercato del lavoro, misurati dai dati di flusso a distanza di dodici mesi.

Aumenta ingresso disoccupati nel mercato del lavoro
Nel complesso si assiste a un maggiore ingresso nell’occupazione dei disoccupati, soprattutto tra i 35 e i 49 anni, degli individui con basso livello di istruzione, e nel Centro-nord; in misura piu’ contenuta crescono anche le transizioni dallo stato di inattivita’ verso l’occupazione e la disoccupazione. Dal lato delle imprese, si confermano i segnali di crescita congiunturale della domanda di lavoro, con un aumento delle posizioni lavorative dipendenti pari allo 0,6% sul trimestre precedente, associato ad una lieve riduzione delle ore lavorate per dipendente (-0,3%); continua inoltre a diminuire il ricorso alla Cassa integrazione. L’aumento delle posizioni lavorative e’ sintesi della stabilita’ dell’industria in senso stretto e dell’incremento dei servizi; il tasso dei posti vacanti aumenta di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali mentre e’ stabile su base annua. Per quanto riguarda il costo del lavoro, diminuiscono ancora gli oneri sociali (-0,6%), effetto della riduzione contributiva associata alle nuove assunzioni a tempo indeterminato.