Lavoro, il rapporto della Uil: nel 2016 ammortizzatori sociali per 2,5 mln di persone

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Quasi 1 lavoratore su 5 del settore privato “beneficia” o, meglio, conosce l’amara esperienza di dover usufruire di un ammortizzatore sociale. E’ quanto emerge dal V Rapporto del Servizio Politiche Territoriali e del Lavoro della Uil che ha elaborato i dati dei percettori e della spesa degli ammortizzatori sociali del 2014 e del 2015, analizzando i rendiconti e i rapporti Inps. Partendo dall’analisi dei dati dei primi 8 mesi di quest’anno, relativi all’utilizzo degli ammortizzatori sociali, la proiezione per l’intero anno 2016, secondo la stima della Uil, si traduce in poco meno di 2,5 milioni di persone (in diminuzione del 5,2% rispetto al 2015) che vivono e vivranno l’esperienza di un ammortizzatore sociale. Nel 2016, infatti, su 14 milioni di lavoratrici e lavoratori del settore privato (escluso il settore agricolo) il 17,5% ha fruito o fruira’ della cassa integrazione o della mobilita’ o, peggio, del sussidio di disoccupazione (NASPI). Nello specifico, i beneficiari di cassa integrazione ammontano a poco meno di 640 mila persone, in diminuzione del 14% rispetto al 2015; gli assegni per la mobilita’ ammontano a 185 mila, in diminuzione del 4,5% rispetto allo scorso anno; infine per la NASPI, ASPI, disoccupazione, i soggetti beneficiari degli assegni ammontano a oltre 1,6 milioni, in diminuzione dell’1,3% sullo scorso anno. Il sistema di protezione sociale, quello degli ammortizzatori, tra indennita’ e contributi figurativi, nell’ultimo anno (2015) e’ costato 19 miliardi (altrettanti se ne stimano per il 2016), in diminuzione del 14,7% rispetto al 2014 (3,3 miliardi).
Il tutto finanziato per 9,3 miliardi provenienti dai contributi di lavoratori e aziende e, quasi altrettanti (9,7 miliardi), a carico della fiscalita’ generale. Nello specifico dei costi, per la Cassa Integrazione la spesa nel 2015 e’ stata di 3,9 miliardi, in diminuzione del 20,8% rispetto al 2014 (1 miliardo); per gli ammortizzatori in deroga (cassa e mobilita’ in deroga) il costo e’ stato di 1 miliardo in diminuzione del 42,9% (751 milioni); per l’indennita’ di mobilita’ ordinaria il costo e’ stato di 3,1 miliardi, con una diminuzione del 2,2% sul 2014 (72 milioni); per ASPI, NASPI Mini ASPI e DISCOLL il costo e’ stato di oltre 11 miliardi in diminuzione dell’11,6% (1,4 miliardi) rispetto al 2014, nonostante, nello stesso periodo, siano aumentati del 2,5% i beneficiari. Se si analizza il dato congiunto delle entrate da contributi da aziende e lavoratori e quello della spesa per gli ammortizzatori sociali, si evidenzia, nel 2015, un saldo negativo di 9,7 miliardi, coperti con la fiscalita’ generale, in diminuzione, del 26,2% rispetto al 2014 (3,5 miliardi). Nel 2015 hanno usufruito della Cig, Mobilita’ e Indennita’ di Disoccupazione, ASPI e Mini ASPI, quasi 2,6 milioni di persone, in diminuzione del 13,5% rispetto all’anno precedente quando, ad usufruire di un ammortizzatore sociale, erano state quasi 3 milioni di persone. Analizzando i dati del 2015, mediamente, ogni persona protetta da un ammortizzatore sociale tra sussidio, contribuzione figurativa e assegni familiari ha percepito 7.341 euro, a fronte dei 7.449 euro del 2014. Nel dettaglio, i beneficiari di cassa integrazione sociale tra sussidio, contribuzione figurativa e assegni familiari hanno percepito 6.572 euro medi pro capite (5.688 euro nel 2014); per la mobilita’ 16.218 euro (15.331 nel 2014); per ASPI, NASPI, MINI ASPI e DISCOLL 6.650 euro (7.704 euro nel 2014).