Lavoro: per italiani ‘povero’ e insoddisfacente

21

Milano, 11 set. (AdnKronos) – Impoveriti e frustrati, fanno fatica ad arrivare a fine mese, anche se lavorano in media 360 ore l’anno in più rispetto ai tedeschi, pur guadagnando il 30 per cento in meno. E’ il ritratto degli italiani che emerge dal Rapporto Coop 2019, dove il lavoro torna a essere un tema centrale, soprattutto per l’insoddisfazione che genera. Gli italiani, loro malgrado, guadagnano sensibilmente di meno rispetto al resto d’Europa e il 32% ritiene di non aver raggiunto un equilibrio tra tempo libero e lavoro. Un italiano su due, nonostante questo, si colloca nel ceto medio, ma più della metà (52%) lamenta difficoltà a arrivare a fine mese.

“Il tema della classe media non può essere ignorato”, sottolinea Albino Russo, direttore dell’ufficio studi Coop, che si sofferma sul tema del salario minimo, una realtà già presente in alcuni Stati europei. Utilizzando alcuni riferimenti statistici, si può calcolare a quanto equivarrebbe il salario minimo in Italia rispetto a quello europeo, dove rappresenta il 38,4% della retribuzione mediana dei full time. Con gli stessi parametri, il salario minimo italiano sarebbe di 11.369 euro, pari a una retribuzione oraria media di 4,4 euro e circa 900 euro al mese.

Anche per questo, Luca Bernareggi, presidente Ancc-Coop, rinnova l’appello a evitare il ricorso alle clausole di salvaguardia: “L’Iva -dice -è una tassa ingiusta che, con l’attuale calo dei consumi alimentari a fronte di una dinamica di prezzi statica, provocherebbe ulteriori contraccolpi negativi. Riteniamo urgente – osserva – attuare una nuova politica sul lavoro che affianchi al reddito di cittadinanza la riduzione del cuneo fiscale”. Che resti il reddito è importante. “E’ una delle molle che spinge le vendite della gdo, soprattutto al sud”.