L’Azerbaijan festeggia i 102 anni della Repubblica

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In foto Mammad Ahmadzada, ambasciatore dell'Azerbaijan in Italia

In occasione del 102° anniversario della costituzione della Repubblica Democratica dell’Azerbaigian, l’ambasciatore in Italia, Mammad Ahmadzada, ha espresso delle parole importanti in un articolo per il Giornale Diplomatico, nel quale si evince il progresso dei rapporti bilaterali tra i due Paesi, e l’amicizia profonda che deriva anche da una storia molto simile che ha contraddistinto i due Paesi: “ Il 28 maggio è una data di importanza storica per l’Azerbaigian, perché il 28 maggio del 1918 nacque la prima Repubblica Democratica dell’Azerbaigian, che fu anche la prima repubblica democratica dell’Oriente musulmano. La sua importanza è molteplice: questa Repubblica ha perseguito una serie di innovazioni politiche, quali il diritto di voto alle donne, molti anni prima di tanti Paesi, elezioni libere, parlamento pluripartitico, costruzione dell’esercito nazionale, emissione di moneta nazionale, creazione di una banca nazionale etc. Purtroppo ha avuto una storia di soli 23 mesi: nel 1920 l’Azerbaigian ha perso la sua indipendenza. Durante il periodo sotto il dominio sovietico il popolo azerbaigiano non ha mai smesso di sognare la libertà e il 18 ottobre 1991 ha colto il momento storico per recuperare la propria indipendenza, utilizzando le ricche tradizioni della Repubblica Democratica dell’Azerbaigian, e ha creato uno stato azerbaigiano indipendente – la Repubblica dell’Azerbaigian, sulla base della sua eredità. È stata ripristinata anche l’importanza della data del 28 maggio, la quale è stata dichiarata ‘Giorno della Repubblica’, proprio perché la prima Repubblica ha consentito di fondare le basi del nostro sistema di Stato.

Il ripristino dell’indipendenza è avvenuto in un periodo molto complesso per il Paese: contraddizioni politiche interne, recessione economica, disoccupazione, impoverimento di massa. Allo stesso tempo dai primi anni dell’indipendenza l’Azerbaigian ha subito un’aggressione militare da parte dell’Armenia, che ha occupato il 20% del territorio dell’Azerbaigian, inclusa la regione del Nagorno Karabakh e i sette distretti adiacenti, ha compiuto una pulizia etnica contro più di 1 milione di azerbaigiani, facendoli diventare rifugiati e profughi interni, così come ha causato enormi danni economici contro l’Azerbaigian nei territori occupati – situazione che, a distanza di quasi tre decenni, è ancora in corso, nonostante numerosi documenti di organismi internazionali, come noto, comprese quattro risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che impongono il ritiro dell’Armenia dai territori occupati dell’Azerbaigian e il ritorno dei profughi azerbaigiani alle loro terre – tutti ignorati da parte dell’Armenia.

Proprio in quel momento difficile, causato anche dall’incombente rischio di guerra civile e dalla possibilità di perdere la libertà appena riconquistata, il leader nazionale Heydar Aliyev è riuscito ad eliminare le minacce all’esistenza dello stato, e ha traghettato la nazione verso un modello di Stato moderno, politicamente ed economicamente stabile, inserendola nel concerto internazionale e ponendo sempre al centro l’interesse nazionale. Con la guida del Presidente Ilham Aliyev il Paese ha ottenuto importanti risultati socio-economici, è divenuto un leader regionale e ha rafforzato la sua posizione nell’arena internazionale. L’Azerbaigian è oggi un Paese chiave nella sicurezza energetica, sia per la produzione di idrocarburi che per la loro consegna ai mercati internazionale. Inoltre, la creazione di una moderna infrastruttura composta da una rete di molteplici oleodotti, gasdotti, ferrovie, autostrade, ha reso il Paese centrale tra i principali corridoi di comunicazione tra Europa e Asia. Il modello di multiculturalismo dell’Azerbaigian, basato sul rispetto per la diversità etnica e religiosa e sulla coesistenza in pace e armonia di diversi gruppi etnici, religiosi e linguistici, ha ottenuto un grande apprezzamento per il Paese da parte della comunità mondiale, così come gli ha consentito di mantenere un ruolo attivo nel dialogo interculturale e interreligioso.

Nonostante i grandi risultati ottenuti negli anni di indipendenza, rimangono ancora le conseguenze dell’aggressione militare dell’Armenia contro l’Azerbaigian. L’impegno e la costruttività che l’Azerbaigian ha dimostrato nel processo dei negoziati durante tutto questo periodo non è stato ricambiato in modo adeguato da parte dell’Armenia, che ha cercato sempre, tramite diversi atti provocatori, di impedire la soluzione pacifica del conflitto, così come di mantenere lo status quo e imporre il fait-accompli nei territori occupati. L’Azerbaigian è per negoziazioni sostanziali e orientate ai risultati per risolvere il conflitto, con l’unica possibilità nel quadro dell’integrità territoriale dell’Azerbaigian. Allo stesso tempo l’Azerbaigian ha il diritto di ripristinare la sua integrità territoriale con tutti i mezzi entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti, come riportato nella Carta delle Nazioni Unite, l’Atto finale di Helsinki, la Carta di Parigi e le note risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Se l’Armenia vuole la pace, la sicurezza, le normali relazioni di buon vicinato e il progresso, allora deve rispettare l’integrità territoriale dei suoi vicini all’interno dei loro confini internazionalmente riconosciuti e le gravi conseguenze del conflitto devono essere eliminate, prevedendo il ritiro delle forze militari dell’Armenia dai territori occupati e il ritorno di rifugiati e profughi azerbaigiani alle proprie terre natali. La grave violazione del diritto internazionale e la massiccia violazione dei diritti umani fondamentali non rientrerà mai in alcun quadro della legge e degli standard della comunità internazionale.

Questo giorno per noi è anche un modo per ricordare la profondità delle nostre relazioni con l’Italia; già all’epoca della Repubblica democratica furono instaurati rapporti tra i nostri Paesi e una presenza diplomatica italiana a Baku a livello consolare. Oggi i rapporti tra Azerbaigian e Italia hanno raggiunto un punto di massimo livello storico – il partenariato strategico. Dopo una serie di importanti visite bilaterali che negli ultimi anni hanno caratterizzato e rafforzato le nostre relazioni, tra cui la fondamentale visita di Stato del presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella nel 2018, il 2020 si è aperto con la prima visita di Stato del presidente Ilham Aliyev in Italia, il 20 e 21 febbraio. Gli incontri del presidente Ilham Aliyev con tutte le massime autorità italiane e i tre pilastri fondamentali della visita hanno dimostrato come siano forti le relazioni tra Italia ed Azerbaigian oggi. Il primo è quello che ha visto la firma, da parte del presidente dell’Azerbaigian e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, della Dichiarazione Congiunta sul Rafforzamento del Partenariato Strategico Multidimensionale: il più importante documento mai stipulato tra i nostri due Paesi. Il presidente Ilham Aliyev ha definito la dichiarazione come un documento politico estremamente serio, approfondito e dettagliato, che copre tutti i settori delle relazioni e identifica le priorità chiave per la nostra futura cooperazione, aggiungendo che il nostro rapporto è vicino persino all’alleanza, e che la dichiarazione può gettare le basi per un nuovo accordo tra l’UE e l’Azerbaigian. Da parte sua il presidente Sergio Mattarella ha sottolineato che questa dichiarazione rende evidente lo stato eccellente delle nostre relazioni sotto ogni profilo e in ogni versante. Inoltre, il ministro Luigi Di Maio ha evidenziato come il documento sancisca un vero salto di qualità nel nostro partenariato. La Dichiarazione Congiunta conferma il reciproco sostegno all’indipendenza, alla sovranità, all’integrità territoriale e ai confini riconosciuti a livello internazionale di entrambe le parti, nonché all’inammissibilità di atti di aggressione nelle relazioni interstatali. Nel documento si sottolinea che le parti sostengono una risoluzione pacifica del conflitto del Nagorno Karabakh tra l’Armenia e l’Azerbaigian, sulla base dei principi fondamentali dell’Atto Finale di Helsinki, in particolare la sovranità, l’integrità territoriale e l’inviolabilità dei confini internazionali. Questa posizione dell’Italia è estremamente importante, poiché la comunità internazionale, con una ferma e unanime azione, dovrebbe indurre l’Armenia ad abbandonare la sua politica occupante. Da considerare anche che nell’ultimo periodo si osserva una nuova ondata di provocazioni estremamente pericolose da parte dell’Armenia, volte a rompere il processo dei negoziati, tra cui svolgimento delle così dette “elezioni” nei territori occupati dell’Azerbaigian, non riconosciute e fortemente respinte dalla comunità internazionale, inclusa l’Italia.

Il secondo pilastro di rilievo durante la visita di Stato del presidente Ilham Aliyev ha riguardato l’aspetto economico, che ha una centralità nelle relazioni Azerbaigian-Italia. La visita ha consentito di fare un’analisi approfondita dei risultati ottenuti nella collaborazione economica, così come di definire nuove aree per raggiungere un livello ancora più alto in campo economico. A tal proposito sono stati fondamentali anche il pranzo di lavoro in onore del presidente Ilham Aliyev, organizzato dal gruppo Cassa Depositi e Prestiti, con la presenza dei più grandi gruppi industriali italiani e il “Business Forum Azerbaigain-Italia” al MAE, con i saluti di apertura dello stesso presidente Ilham Aliyev e del ministro Luigi Di Maio e la presenza di circa 260 rappresentanti di enti, associazioni ed imprese italiane ed azerbaigiane. Mi preme ricordare che l’Italia è il primo partner commerciale dell’Azerbaigian. Il mio Paese è la prima destionazione dell’export italiano nel Caucaso Meridionale. L’anno scorso il 92% del commercio totale dell’Italia con i Paesi del Caucaso Meridionale è stato con l’Azerbaigian. Nel 2019 il giro commerciale tra l’Azerbaigian e l’Italia ha raggiunto la cifra di circa 6 miliardi, pari al 18% del commercio estero dell’Azerbaigian. Il primato italiano è confermato anche dai dati relativi ai primi 4 mesi di quest’anno, con il valore di 2,5 miliardi, pari al 26,36% del commercio estero azerbaigiano. Dal 2013 l’Azerbaigian è uno dei primi fornitori di petrolio dell’Italia. Con il TAP, ultima fase del Corridoio Meridionale del Gas, ormai in fase conclusiva, diventeremo anche uno dei primi fornitori di gas per l’Italia e così aumenterà il ruolo dell’Azerbaigain come maggiore fornitore energetico per la penisola italiana. Attualmente numerose aziende italiane sono operative in Azerbaigian e si occupano principalmente di settori quali energia, ambiente, infrastrutture, prodotti petrolchimici, settori ICT. Le commesse vinte dalle aziende italiane nei progetti dell’Azerbaigian negli ultimi anni ammontano a 10 miliardi di euro.

Il terzo pilastro della visita di febbraio ha riguardato anche la florida collaborazione sul piano culturale, dove ha un ruolo fondamentale la Fondazione Heydar Aliyev, che ha realizzato numerose iniziative culturali in Italia e ha sostenuto rilevanti progetti di salvaguardia del patrimonio storico-artistico italano. Si può esemplificare nei momenti in cui, durante la visita è Stato, si è svolto un concerto di musicisti azerbaigiani nella Cappella Paolina del Quirinale, così come quando il presidente Ilham Aliyev ha visitato al Campidoglio l’esposizione dei reperti archeologici degli scavi di via Alessandrina, nei Fori Imperiali, realizzati grazie al finanziamento del Governo dell’Azerbaigian, a dimostrazione dell’importanza del settore culturale nelle nostre relazioni. Ottimi sono anche i rapporti accademici sostenuti dagli accordi di cooperazione tra le maggiori università italiane ed azerbaigiane e dai numerosi programmi di studio e dall’aumento del numero di studenti azerbaigiani nelle principali università italiane.

Mi fa particolarmente piacere, cogliendo l’occasione del Giorno della Repubblica, aver avuto modo di ripercorrere le relazioni tra i nostri due Paesi, con gli importanti sviluppi di questi ultimi anni. Il momento storico che stiamo vivendo rende infatti ancora più importati le relazioni internazionali, la cooperazione e la solidarietà internazionale. L’Azerbaigian e l’Italia sono veri amici. I veri amici devono agire insieme e sostenersi a vicenda, sia nei momenti felici che difficili. Nei giorni più intensi di lotta contro l’emergenza Covid-19, l’Azerbaigian ha manifestato la sua vicinanza all’Italia con diverse iniziative sia umanitarie che culturali, tra cui la produzione da parte del Baku Media Center del video ispirato dalla famosa aria di Giacomo Puccini “Nessun dorma”, così come l’illuminazione della facciata dell’Heydar Aliyev Center, uno dei più emblematici monumenti del Paese, con il tricolore italiano. Vorrei salutare i lettori con questa immagine, che suggella la nostra amicizia, iniziata già quando l’Italia intrattenne i rapporti con la Repubblica Democratica dell’Azerbaigian nel secolo scorso, e ancora più vivi ora. La prossimità tra il nostro 28 maggio e il 2 giugno per l’Italia rappresenta un elemento simbolo della vicinanza tra i nostri popoli, e vorrei fare gli auguri all’Italia per questa occasione. Come confermato dal presidente Ilham Aliyev durante la sua recente visita: “L’Italia è un partner strategico per l’Azerbaigian, il partner numero uno in Europa”, ha concluso l’ambasciatore dell’Azerbaigian nel suo messaggio.