Le piazze asiatiche chiudono l’ottava in deciso rialzo

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Il punto. Il Ftse Mib segna +0,16%, il Ftse Italia All-Share +0,09%, il Ftse Italia Mid Cap +0,01%, il Ftse Italia Star +0,09%.

Mercati azionari europei in ordine sparso: DAX -0,3%, CAC 40 -0,1%, FTSE 100 +0,2%, IBEX 35 -0,1%. Future sugli indici azionari americani al momento in rialzo dello 0,1 per cento circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -0,47%, Nasdaq Composite -1,03%, Dow Jones Industrial -0,25%.
In calo Tokyo con il Nikkei 225 a -1,42%. Borse cinesi in leggera flessione: l’indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen termina a -0,07%, a Hong Kong l ‘indice Hang Seng a -0,40%. 
Euro in recupero dai minimi di ieri a 1,1071 contro dollaro. EUR/USD al momento oscilla in area 1,1120. Mercati obbligazionari eurozona in rialzo. Il rendimento del Bund decennale rispetto alla chiusura precedente cede 4 bp allo 0,20%, quello del BTP scende di 3 bp all’1,52%. Lo spread sale di 1 bp a 132.


Borse asiatiche
I mercati asiatici hanno chiuso l’ottava in deciso rialzo, in linea con i corsi del petrolio. Il prezzo del greggio scambiava in flessione di quasi l’1% sui mercati asiatici (ma resta in progresso del 2% nella settimana), su dubbi riguardo alla reale volontà di imporre un tetto all’ouput da parte dei Paesi produttori. In particolare va valutata la posizione dell’Iran che ha manifestato il suo sostegno all’accordo raggiunto tra Arabia Saudita e Russia finalizzato a stabilizzare i prezzi, ma è allo stesso tempo impegnato a spingere la sua quota di mercato globale, uscendo da anni di embargo. Complessivamente, quindi, la seduta è stata negativa per le piazze dell’Asia, ma non abbastanza da mettere in discussione la più che positiva ottava: l’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, ha perso circa lo 0,70% restando in linea per un guadagno intorno al 4% nell’intera settimana.
A Tokyo lo yen che si è rafforzato nei confronti del dollaro Usa mentre il Nikkei 225 ha segnato un declino dell’1,42% (performance simile per l’indice più ampio Topix, in flessione dell’1,48%), avviandosi comunque a un guadagno intorno al 6% nell’ottava. 
Sul fronte macroeconomico l’indice delle attività industriali del Sol Levante è calato in dicembre nel secondo mese consecutivo in declino. L’indice ha infatti segnato nell’ultimo mese del 2015 una flessione su base mensile rettificata dello 0,9% contro l’1,1% di arretramento di novembre e a fronte del declino dello 0,3% atteso dagli economisti. Su base annuale l’indice segna una flessione dello 0,5% in dicembre dopo il progresso dell’1,4% di novembre, mettendo fine a una striscia di crescita di sei mesi consecutivi. Seoul è invece in controtendenza: il Kospi ha guadagnato lo 0,39% nell’unica performance positiva registrata dalle principali piazze della regione (insieme a quella dell’indice cinese delle small cap di Shenzhen).
Anche Sydney ha chiuso la settimana con una flessione: l’S&P/ASX 200 ha perso lo 0,79% nella seduta ma ha guadagnato circa il 4% nell’ottava. Performance trainata dalle correzioni dei titoli più apprezzatisi nei giorni scorsi, da quelli delle materie prime ai finanziari. Particolare solo la seduta di Santos: il gruppo petrolifero ha chiuso con un crollo del 4,26% sul declino dei corsi del greggio ma anche dopo avere presentato risultati relativi al 2015 segnati da perdite in aumento. Le piazze cinesi, che avevano guadagnato meno in settimana rispetto alle altre Borse della regione, allo stesso modo limitano i danni nell’ultima seduta. 
Shanghai è sostanzialmente invariata: sono infatti di appena lo 0,10% e lo 0,07% le perdite di Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300. Chiude invece in positivo lo Shenzhen Composite, apprezzatosi dello 0,49% al termine degli scambi. 
Avvicinandosi la chiusura a Hong Kong, l’Hang Seng è in declino di circa mezzo punto percentuale e la performance non è molto peggiore per l’Hang Seng China Enterprises Index, il sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China.

 

Borsa Usa
A New York i principali indici hanno chiuso in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,25% l’S&P 500 lo 0,47% e il Nasdaq Composite l’1,03%. Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 12 febbraio si sono attestate a 262 mila unità, inferiori sia alle attese (285 mila) che al dato rilevato la settimana precedente (269 mila unità). Il numero totale di persone che richiede l’indennità di disoccupazione si attesta a 2,273 milioni, inferiore ai 2,250 milioni attesi. 
La Federal Reserve di Philadelphia ha reso noto che il proprio Indice, che monitora l’andamento dell’attività manifatturiera dell’area di Philadelphia, si è attestato nel mese di febbraio a -2,8 punti da -3,5 punti di gennaio risultando superiore alle attese degli analisti che si aspettavano un valore dell’indice pari a -3,0 punti. Nel mese di gennaio, l’Indice Anticipatore (Leading Indicator), che misura l’andamento dell’attività economica statunitense nei prossimi 6-12 mesi, è diminuito dello 0,2% su base mensile, risultando in linea con le attese degli economisti.
Sul fronte societario Wal-Mart Stores -3,07%. Il gigante della distribuzione ha annunciato un calo maggiore del previsto del giro d’affari nel quarto trimestre a 129,7 miliardi di dollari da 131,6 miliardi dello stesso periodo di un anno prima (consensus 130,5 miliardi). L’utile operativo è diminuito a 6,6 miliardi da 7,9 miliardi mentre l’utile per azione adjusted si è attestato a 1,49 dollari, 3 centesimi in più delle attese. Il board ha proposto un dividendo di 2 dollari per azione da 1,96 dollari di un anno prima. 
IBM +5,05%. Il colosso informatico ha comunicato l’acquisto del fornitore di dati a ospedali e farmacie Truven Health Analytics per 2,4 miliardi di dollari. Morgan Stanley ha alzato il rating sul titolo a overweight da equal-weight. 
SodaStream +8,54%. Il produttore di gasatori ha annunciato il ritorno all’utile nel quarto trimestre per 2,83 milioni di dollari contro la perdita di 8,19 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Escluse le poste straordinarie l’utile per azione si è attestato a 0,24 dollari. I ricavi sono calati a 112,9 milioni da 126,5 milioni. Gli analisti avevano previsto un Eps di 0,17 dollari su ricavi per 110 milioni. 
Dish Network -6,29%. L’operatore tv satellitare ha chiuso il 2015 con un utile in calo a 747 milioni di dollari da 945 milioni del 2014. I ricavi sono invece cresciuti del 3,4% a 15,1 miliardi di dollari. Coca-Cola +0,25%. Il gruppo delle bevande analcoliche ha aumentato il dividendo trimestrale del 6% a 0,35 dollari per azione da 0,33 dollari.

 

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto l’ultima seduta della settimana poco mosse. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,15%, il Cac40 di Parigi lo 0,1% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,05%. Sulla parità il Ftse100 di Londra. 
In Germania l’Ufficio di Statistica Destatis ha comunicato che nel mese di gennaio l’Indice dei Prezzi alla Produzione è diminuito dello 0,7% su base mensile a fronte di un calo dello 0,5% della rilevazione precedente. Su base annuale il PPI è diminuito del 2,4%.

 

Italia
È stato un giorno volatile per Piazza Affari, ieri. In chiusura il Ftse Mib ha segnato una flessione dell’1,53% a quota 17.112 punti dopo una prima parte di giornata in buon rialzo. 
Il pomeriggio ha visto le banche cedere progressivamente alle vendite con Mps peggiore performer con un calo di oltre il 10%. Vendite diffuse anche sulle due big Intesa Sanpaolo (-4,88%) e Unicredit (-5,53%). Nel comparto risparmio gestito si segnala Banca Mediolanum (-1,12% a 6,185 euro)) che ha chiuso il 2015 con un utile netto consolidato di 439 milioni di euro, in crescita del 37% rispetto al 2014. 
Acquisti su Telecom Italia (+3,87% a 0,8855 euro) promossa a “buy” dagli analisti di BofA Merrill Lynch. Spinta arrivata anche dalle indicazioni della stampa argentina circa il possibile via libera a breve alla vendita di Telecom Argentina. 
Promozione da parte degli analisti anche per A2A (+3,5%) su cui Goldman Sachs ha alzato il giudizio a “buy” dal precedente “neutral”. 
Infine spunto rialzista anche per Finmeccanica (+1,29%) che ha siglato un accordo con l’Università per l’alta tecnologia Nanyang di Singapore (Ntu) che prevede la collaborazione tecnologica e produttiva nel settore elicotteristico.

 

I dati macro attesi oggi
Venerdì 19 febbraio 2016
EUR Riunione Consiglio Europeo;
05:30 GIA Indice attività industriali dic;
08:00 GER Indice prezzi alla produzione gen;
10:30 GB Vendite al dettaglio gen;
14:00 USA Intervento Mester (Fed);
14:30 USA Inflazione gen;
16:00 EUR Indice fiducia consumatori flash feb.