Le tensioni tra Mosca e Ankara spingono lo Yen in recupero sul Dollaro

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Il Ftse Mib segna +0,46%, il Ftse Italia All-Share +0,47%, il Ftse Italia Mid Cap +0,61%, il Ftse Italia Star +0,64%. Mercati azionari europei in verde: DAX +0,3%, CAC 40 +0,4%, FTSE 100 +0,7%, IBEX 35 -0,7%.

Le chiusure di ieri a Wall Street: S&P 500 +0,12%, Nasdaq Composite +0,01%, Dow Jones Industrial +0,11%. I future sui principali indici USA attualmente sono in rialzo dello 0,1 per cento circa.

Lieve ribasso a Tokyo con il Nikkei 225 che chiude a -0,39%. Incerte le borse cinesi: a Shanghai l’indice CSI 300 termina a +0,74%, a Hong Kong l’Hang Seng a -0,40%. Euro stabile contro dollaro.

EUR/USD al momento oscilla in area 1,0660, poco sotto i massimi di ieri. Mercati obbligazionari europei poco mossi in avvio. Il rendimento del BTP decennale rispetto alla chiusura precedente scende di 1 bp all’1,50%, quello del Bund è stabile allo 0,51%. Lo spread è quindi in calo di 1 bp a 99.

Borse asiatiche

Le tensioni geopolitiche frenano le Borse asiatiche ma Shanghai è in positivo. Gran parte dei listini asiatici segnano perdite soprattutto a causa dei timori legati all’abbattimento dell’aereo da combattimento russo da parte della Turchia che ha, come primo effetto, spinto al rialzo i corsi del petrolio. In overnight il prezzo del greggio ha segnato un rimbalzo del 3% e anche i future sul mercato asiatico registrano un progresso, seppure moderato. Anche i corsi di gran parte dei metalli, ai minimi di sei-sette anni, hanno recuperato terreno in overnight, per poi correggere tuttavia negli scambi nel continente asiatico.

Nonostante la spinta dei titoli del settore energetico (quelli del minerario sono rimasti sotto pressione per il declino di quasi il 2% martedì dei corsi del minerale di ferro), a Sydney l’S&P/ASX 200 ha perso lo 0,63% segnando per la seconda seduta consecutiva la peggiore performance tra i principali indici della regione. Più moderato, invece, il calo di Seoul (il Kospi ha chiuso in flessione dello 0,34%).

Le tensioni tra Mosca e Ankara hanno spinto in recupero lo yen sul dollaro (la valuta giapponese è tradizionalmente un investimento difensivo) e la piazza di Tokyo ha segnato la seconda seduta consecutiva in declino nell’ottava (il Nikkei 225 ha perso lo 0,39%). Sul fronte macroeconomico, da segnalare il dato finale dell’indice anticipatore del Giappone, che per il mese di settembre segna un declino a 101,6 punti contro 101,4 punti del dato preliminare, ma ben al di sotto rispetto ai 103,5 punti di agosto. Si tratta inoltre della lettura peggiore dal gennaio del 2013.

A poco meno di un’ora dalla chiusura non bastano i guadagni dei petroliferi (Cnooc è in rally di oltre il 3%), a sostenere la piazza di Hong Kong. L’Hang Seng è infatti in declino seppure modesto. Sostanzialmente in parità, ma in territorio positivo, è invece l’Hang Seng China Enterprises Index, sotto indice di riferimento per la Corporate China sulla piazza dell’ex colonia britannica. E non a caso sono proprio i mercati della Cina continentale ad andare in controtendenza, con guadagni intorno allo 0,70% sia per Shanghai Composite che per Shanghai Shenzhen Csi 300.

Si avvicina invece a un progresso del 2% lo Shenzhen Composite. Sul fronte macro, la fiducia dei consumatori cinesi guadagna terreno in novembre dopo che il mese precedente era scivolata ai minimi di sempre. Il Westpac Mni China Consumer Sentiment Indicator si attesta infatti nel mese in chiusura a 113,1 punti contro i 109,7 punti di ottobre, livello più basso da quando nel 2007 venne per la prima volta elaborata la statistica, e dopo i 118,2 punti di settembre (116,5 in agosto), che avevano rappresentato la lettura più elevata dal maggio 2014.

Borsa Usa

A New York i principali indici hanno chiuso la seduta in leggero rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,11%, l’S&P 500 lo 0,12% e il Nasdaq Composite lo 0,01%. I listini sono stati frenati dalla notizia dell’abbattimento dell’aereo militare russo da parte della Turchia. In giornata sono stati diffusi alcuni importanti dati macroeconomici.

La seconda stima preliminare del PIL relativa al terzo trimestre 2015 ha indicato un incremento del 2,1%, superiore alla prima stima pari all’1,5%. Nel secondo trimestre il PIL era cresciuto del 3,9%. La spesa dei consumatori continua a sostenere la crescita con un incremento del 3,0% dopo l’aumento del 3,6% registrato nel secondo trimestre, ma in lieve calo rispetto al +3,2% della prima stima. Il ritmo costante di crescita della spesa potrebbe dunque estendersi al quarto trimestre, sostenuto da prezzi energetici sempre più bassi e dall’aumento dei redditi. La stima dell’inflazione misurata dall’indice PCE aumentata a un ritmo annuo dell’1,3% nel terzo trimestre.

L’Indice S&P/Case Shiller, che misura l’andamento dei prezzi delle abitazioni nelle 20 principali città americane, ha evidenziato nel mese di settembre un incremento del 5,5% rispetto allo stesso periodo del 2014, superiore alle stime degli addetti ai lavori e alla rilevazione precedente entrambe fissate su un indice del 5,1%.

L’Indice di fiducia dei consumatori è sceso nel mese di novembre a 90,4 punti. Il dato è peggiore delle previsioni degli addetti ai lavori pari a 99,5 punti. Rivisto al rialzo il dato di ottobre a 99,1 da 97,6 punti. Sul fronte societario negativi i settori legati ai trasporti ed al turismo. Bene invece il comparto energetico grazie al recupero del prezzo del petrolio.

Tra i singoli titoli Tiffany +3,87%. Il produttore di gioielli di lusso ha annunciato un calo inatteso dei ricavi nel terzo trimestre. Il giro d’affari è diminuito del 2% a 938,2 milioni di dollari (da 959,6 milioni di un anno prima) contro i 971 milioni indicati dal consensus. L’utile è invece balzato a 91 milioni da 38 milioni. Per l’intero esercizio la società stima un Eps in calo tra il 5% ed il 10% rispetto ad un anno prima a 4,20 dollari.

Campbell Soup +3,09%. Il produttore di zuppe ha rivisto al rialzo le stime di utile per azione per l’esercizio fiscale 2016 a 2,75-2,83 dollari, pari ad una crescita compresa tra il 4% ed il 7% rispetto ad un anno prima. In precedenza l’Eps era atteso in aumento tra il 3% ed il 5%.

Boulder Brands +8,44%. Pinnacle Foods ha annunciato l’acquisto del gruppo alimentare per circa 975 milioni di dollari (debito incluso). Gli azionisti Boulder Brands riceveranno 1 1 dollari per ogni azione. Xerox -1,4%. Il miliardario Carl Icahn ha comunicato di avere ammassato una partecipazione del 7,1% nel capitale del colosso delle fotocopiatrici diventandone il secondo maggiore azionista.

Baxalta +6,41%. Secondo indiscrezioni, la britannica Shire potrebbe lanciare una nuova offerta di acquisto sul gruppo farmaceutico specializzato in malattie rare.

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in leggero rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,1%, il Cac40 di Parigi lo 0,15%, il Ftse100 di Londra lo 0,4%. In controtendenza l’Ibex35 di Madrid (-0,7%).

In Francia la fiducia dei consumatori è rimasta stabile a novembre. L’Insee ha comunicato che l’indice si è attestato a 96 punti, superiore ai 95 punti del consensus, ma in linea con la rilevazione di ottobre.

Italia

Piazza Affari ieri ha chiuso in deciso ribasso in scia all’acuirsi delle tensioni geopolitiche dopo la notizia dell’abbattimento di un caccia russo da parte della Turchia. Ankara ha dichiarato che il jet russo aveva violato lo spazio aereo turco, mentre Mosca ha fatto sapere che l’aereo si trovava in territorio siriano.

Sul mercato da segnalare il rimbalzo del petrolio, con il Wti tornato sopra 42,50 dollari al barile, e la flessione della lira turca. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dell’1,55% a 21.948 punti.  

Buon avvio di seduta, oggi, per Finmeccanica (+1,5%), Mediaset (+1,4%) e Azimut Holding (+1,5%): quest’ultima ha annunciato l’acquisizione di Harvest Wealth, sesta operazione del genere i n Australia.

Segni positivi nel lusso con Tod’s (+1,3%) e Yoox NAP (+1,3%), mentre Moncler (-0,8%) perde ulteriore terreno. Telecom Italia (+0,4%) poco mossa nel giorno del cda chiamato a decidere sulla richiesta da parte del primo azionista Vivendi di integrazione dell’odg dell’assemblea del 15 dicembre. MF scrive che il presidente Recchi e l’a.d. Patuano sembrano favorevoli alla richiesta di allargamento del cda con l’inserimento di quattro rappresentanti del colosso francese.

Il Sole 24 Ore scrive che la Consob ha chiesto il verbale del cda del 5 novembre, quello in cui fu decisa la conversione delle azioni di risparmio.

Brillante Astaldi (+3,1% a 5,22 euro) grazie a Banca Imi che ha alzato la raccomandazione da ADD a BUY con il prezzo obiettivo ridotto da 10,80 a 8,85 euro.

Sulla parità Generali (+0,1%) nonostante la decisione di Exane di peggiorare il giudizio sul titolo da NEUTRAL a UNDERPERFORM.

I dati macro attesi oggi
Mercoledì 25 novembre 2015

00:50 GIA Verbali BoJ;

08:45 FRA Indice fiducia consumatori nov;

10:00 ITA Fatturato industriale set;

10:00 ITA Ordini all’industria set;

11:00 ITA Vendite al dettaglio set;

14:30 USA Ordinativi beni durevoli (prelim.) ott;

14:30 USA Consumi ott;

14:30 USA Redditi ott;

14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;

15:00 USA Indice FHFA (prezzi abitazioni) set;

15:45 USA Indice Markit PMI servizi (prelim.) nov;

16:00 USA Vendite abitazioni nuove ott;

16:00 USA Indice fiducia consumatori (Univ. Michigan) (finale) nov;

16:30 USA Scorte settimanali petrolio e derivati.