Legambiente, volontari con maschere antigas in piazza a Napoli: Ci siamo rotto i polmoni

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Volontari di Legambiente si sono ritrovati stamattina in piazza Garibaldi a Napoli indossando maschere antigas per simulare una realtà non troppo lontana: uno scenario del prossimo futuro, se le emissioni inquinanti nelle città italiane non verranno immediatamente e drasticamente ridotte, in rispetto dei nuovi obiettivi europei ma, soprattutto, per rientrare nei nuovi e più stringenti limiti di esposizione fissati dall’Oms. ‘Ci siamo rotti i polmoni!’ è lo slogan del flash mob – spiega una nota – organizzato da Legambiente nell’ambito della Clean Cities Campaign, una campagna europea sostenuta da un cartello di associazioni dell’Unione europea che punta al miglioramento radicale della qualità dell’aria attraverso stili di mobilità più sostenibile, alla ridistribuzione dello spazio urbano in favore delle utenze deboli e alla conversione dei trasporti all’elettrico. L’obiettivo, dunque, è una mobilità a zero emissioni per le principali città italiane entro il 2030. Il flash mob, che si è svolto in contemporanea in sei città capoluogo italiane avvia una grande mobilitazione che vedrà protagonisti i circoli di Legambiente su tutto il territorio nazionale, accanto ad altre associazioni, comitati e cittadini. La campagna sarà al centro dell’attività del cigno verde per tutto il periodo invernale e culminerà a febbraio con un’iniziativa itinerante nei principali capoluoghi italiani per fare il punto su quanto si sta facendo per far fronte all’emergenza della qualità dell’aria nei centri urbani. “Dalla nuova amministrazione – commenta Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania – si attendono pertanto provvedimenti di radicale cambiamento di medio e lungo periodo con obiettivi di riduzione misurabili e verificabili. Puntando al decremento del traffico motorizzato privato, alla decarbonizzazione del parco veicolare pubblico e alla promozione della mobilità attiva. Occorrono scelte di piano che disegnino il futuro della città, una programmazione per l’adeguamento e l’elettrificazione dei servizi di trasporto pubblico, incentivare la sharing mobility e la mobilità ciclabile favorendo l’intermodalità. Aspettiamo – conclude Ferro – scelte coraggiose e radicali in materia ambientale per disegnare una città in linea con le scelte europee di contrasto ai cambiamenti climatici che necessariamente devono passare attraverso le grandi città metropolitane”.
Sono di un recente studio europeo, pubblicato sulla rivista The Lancet Planetary Health, i dati sulla mortalità correlata all’inquinamento atmosferico e sulla stima di decessi annuali prevenibili a causa dell’inquinamento atmosferico. Lo studio pubblicato a gennaio del 2021 su quasi 1.000 città in Europa che le classifica in base a un ranking di mortalità legato al PM2.5 e al NO2 colloca 4 città capoluogo della Campania incluse nello studio (Avellino, Caserta, Napoli, Salerno) tra le prime 150 per mortalità legate al PM2.5 e tra le prime 300 per il biossido di azoto. Lo studio ha evidenziato, inoltre, come con una riduzione delle contrazioni del PM2.5 fino ai valori suggeriti dall’Oms avrebbe evitato 1.489 morti all’anno legati all’esposizione da questo inquinante, la maggior parte concentrati a Napoli (1.352 decessi all’anno). “Napoli – commentano i circoli napoletani di Legambiente – si caratterizza ancora per alti livelli di congestione da traffico, inquinamento atmosferico ed acustico, spazio pubblico degradato e in gran parte ostaggio delle auto. È necessario cambiare paradigma, passando da un modello autocentrico a un modello di città a 15 minuti, in modo che i cittadini possano trovare entro 15 minuti a piedi da casa tutto quello che gli serve per vivere sviluppando la mobilità pedonale e ciclistica, riequilibrando la distribuzione delle funzioni territoriali in modo da ridurre gli spostamenti, restituendo lo spazio pubblico delle strade alla sua funzione storica di luogo di relazioni sociali e non a funzione asservita alle auto. In questo scenario è necessario attivare concrete politiche di mobilità sostenibile, con vaste ZTL, assi pedonali di struttura (piazza Plebiscito/Mergellina), isole pedonali in ogni quartiere. Garantire l’accessibilità di strade e spazi pubblici a disabili, bambini, e persone a mobilità ridotta”.