“Per l’ammodernamento delle linee produttive nei soli siti campani del gruppo abbiamo messo mano a un piano di investimenti, attualmente in corso, da 160 milioni di euro”. Leonardo, il colosso italiano attivo nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, ribadisce gli impegni assunti e risponde così a una nota sindacale circolata nei giorni scorsi, nella quale veniva ventilata la riduzione del budget “sul carico di lavoro negli stabilimenti di Pomigliano e Nola”.
Ma come stanno veramente le cose? La verità è che quello dell’AD&S (il settore Aerospazio, Difesa e Sicurezza) è uno dei settori maggiormente colpiti dalle conseguenze della pandemia. Quel che è accaduto è sotto gli occhi di tutti: per il traffico aereo, dopo l’azzeramento dei voli durante il lockdown, si stima un calo del 35%- 65% nel 2020 ed è atteso un recupero soltanto a partire dal 2023. Per non parlare delle ripercussioni generate su tutto l’indotto industriale del settore. Aver retto in queste condizioni, e riuscire a tener fede agli impegni presi alla vigilia di una crisi epocale, è già un grandissimo risultato.
Del resto, quello attuale è un momento particolarmente difficile – si fa notare – per tutti i produttori di aerei civili e dunque anche per la Divisione Aerostrutture di Leonardo. L’azienda, tuttavia, è ottimista. Ci si aspetta un 2021 in continuità con la seconda metà dell’anno in corso e una graduale ripresa nel 2022 per tornare nell’ultimo trimestre a volumi di produzione analoghi a quelli di inizio del 2020.
Leonardo ci tiene a tranquillizzare soprattutto i lavoratori e afferma di essere in piena sintonia con le organizzazioni sindacali, che stanno apprezzando lo sforzo e la lungimiranza dell’azienda. Come testimonia il fatto di aver avviato investimenti significativi sulle linee produttive campane “che consentiranno a tutto il gruppo di essere più efficiente e competitivo al momento della ripresa”.