Accoglienza calorosa per il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, nello stabilimento Leonardo di Pomigliano d’Arco (Napoli), dove i lavoratori hanno voluto stringere le mani al vicepremier, e gli hanno scattato foto mentre saliva su uno dei velivoli Atr in produzione nella fabbrica, accompagnato dall’ad, Alessandro Profumo, e dal presidente Gianni De Gennaro.
Di Maio, dopo un incontro privato con i vertici aziendali, ha visitato un paio di hangar dove i dirigenti gli hanno mostrato la produzione attuale delle fusoliere, che ieri hanno raggiunto quota 1500.
“Il nord non ce la può fare a tirare da solo l’economia del Paese se non risolviamo la questione delle regioni del sud, che passano anche attraverso realtà positive come questa” ha affermato il vicepremier nel corso della sua visita allo stabilimento, sottolineando di trovarsi in una fabbrica “che è modello che funziona”. “Sono qui per testimoniare tutta la mia collaborazione – ha aggiunto – tutta la volontà del Governo a far crescere l’Italia tutta. Il nord da solo non ce la può fare a tirare da solo se non risolviamo la questione delle regioni del sud che passano attraverso realtà di eccellenza come queste e ci fanno grandi nel mondo. Leonardo è anche ambasciatore di Italia nel mondo, in quanto qua si realizza un prodotto che viene esportato in tutti i Paesi del mondo. Ed il Governo si impegna a migliorare, dove possibile, lo sviluppo di stabilimenti come questi”.
“Ho detto all’operaio che si è cosparso ieri di benzina sotto casa mia, che per ora ha la mia vicinanza umana, ma tra poco avrà anche quella del Governo” ha detto Di Maio raccontando dell’incontro avvenuto ieri sera all’ospedale civile di Nola, con Mimmo Mignano, ex operaio del locale stabilimento Fca, che nel pomeriggio si era incatenato davanti alla casa del vicepremier dopo aver appreso della sentenza della corte di cassazione che ha confermato il suo licenziamento e quello di altre quattro tute blu. “Dobbiamo risolvere le questioni delle realtà in crisi, e lo dobbiamo fare con un governo che rema per le politiche industriali. Tutti insieme possiamo creare opportunità di lavoro non solo per i giovani, ma anche per i meno giovani come Mimmo, che ha 55 anni ed una famiglia da sostenere, come tante altre persone come lui”.