Ieri si è concluso il primo semestre. Tempo di verifiche, quello attuale, sia a livello nazionale che a quello europeo. Non basta, perché sono in corso ormai da tempo eventi di portata mondiale che stanno finendo con l’apportare riflessi (negativi ) anche al Paese. Gli argomenti che fanno da stimolo alle considerazioni che seguono sono tanti e di diverso genere, per cui sarà bene procedere a campione. Iniziando da Bruxelles, dall’ Eurogruppo la Premier Meloni porta a casa, dopo una faticosa quanto pressoché improduttiva riunione dell’Eurogruppo, un qualche risultato: ulteriori 12 miliardi per l’accoglienza di quanti fuggono dai loro paesi. Non è successo altrettanto per l’approvazione del piano organico che dovrà regolare quel traffico (!) . Non è passato per il mancato consenso di Polonia e Ungheria, nonostante la mediazione dell’italica Giorgia. Da parte dei vertici della EU sono giunte alla Signora Premier solleciti per quanto riguarda la ratifica della riforma del MES. La stessa ha dovuto confermare che la questione è sub judice e il governo avrbbe votato, come ieri ha fatto, il rinvio di quella discussione di quattro mesi.
Il giorno della terza rata
Ieri per l’ Italia sarebbe dovuto essere il giorno della corresponsione della terza rata dei fondi del PNRR ma non lo è stato. Ogni commento è superfluo, mentre è utile ricordare che una fune tirata troppo finisce con lo spezzarsi prima o poi e chi vuol capire, capisca. È vero che l’Occidente è a un passo dall’ inizio delle ferie, quando chi lo popola rallenta, con modalità diverse, la sua attività lavorativa. Se si va con la mente alle orazioni contro Catilina, si ha conferma che anche tanti secoli fa menare il can per l’ aia era un modo di fare disdicevole e Cicerone arrivò a inveire contro quello stesso che continuava a farlo. Lascia non poco perplessi la notizia importante quasi quanto il fallito colpo di stato in Russia, che la famigerata Brigata Wagner -quel musicista, dove si trova, si starà…dannando l’anima per l’ uso inappropriato che si sta facendo del suo nome-
in Ucraina faceva la guerra tanto per occupate il tempo. La conferma viene da quel che stava per accadere quando alla autocolonna che trasportava quei pendagli da forca mancavano circa 200 chilometri per arrivare a Mosca. Dopo la sparizione del suo comandante Prigozhin, il mondo è venuto a conoscenza che il grosso di quell’accozzaglia di tagliagole è di stanza nella maggior parte dei paesi africani, dove esercita da tempo una guardiania sanguinaria degli interessi, legali e non, del Cremlino. Ciò, oltre a essere la conferma che il comandante della stessa, pregiudicato e pedofilo ( non sarà mai sufficiente ricordarlo ), aveva una funzione molto simile a quella del negriero dei tempi dello schiavismo americano o del caporale, nome attuale del tradizionale campiere mafioso, che opera ancora oggi nelle campagne italiane. Con qualcosa in più: come James Bond, lui e i suoi mercenari hanno licenza di uccidere, ufficialmente rilasciata dal Cremlino.
Il Continente Nero sta cominciando a prendere coscienza
Ora il Continente Nero sta cominciando a prendere coscienza del disastro che ha combinato, lasciando che quei lupi, abituati al freddo delle loro regioni di provenienza, si stabilissero dalle loro parti e non solo per motivi legati al clima. Il Governo del Sudafrica ha iniziato già a recitare il mea culpa, dichiarando apertamente l’ errore di aver dato fiducia a Putin, nel tentativo di riuscire a ottenere la captatio benevolentiae dei governi occidentali. Desta una curiosità quasi morbosa l’assenza o la scarsa quantità di informazioni di un fatto così importante, se messo a paragone con i fiumi di parole che sono sono state spese quando è toccato alla presenza della Cina nel Continente Antico a essere al centro dell’attenzione del mondo.
Una Questione Mediterranea
L’ augurio è che ora possa essere proprio l’Italiano Piano Mattei a far estendere l’interesse della EU su quell’area del pianeta, secondo molti studiosi la più ricca in assoluto di tutto e di più. Non è azzardato pensare che, come per l’ Italia esiste da tempi immemori la Questione Meridionale, per la EU è prossima a esprimersi, se non ha già iniziato a lanciare i primi segnali, una Questione Mediterranea. Essa, partendo dai paesi rivieraschi di quel mare, arriva fino a Cittá del Capo. È solo questione di tempo e alcuni segnali fanno pensare che non sará lungo.
Così va il mondo, piaccia o non piaccia.