L’immaginazione davanti alla logica nella scalata verso l’impossibile

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Salire in cima alla catena montuosa per raggiungere i 100 milioni di dollari di fatturato non è impossibile. Dietro l’impossibile si nascondono le opportunità da cogliere attraverso tentativi ed errori. Tentare vuol semplicemente dire affrontare l’impossibile come se fosse possibile, pensava Johann Wolfgang Goethe (1749-1832). Il possibilista oltrepassa i confini del campo della probabilità i cui numeri gli conferiscono solidità. Si propone di affrontare la realtà mutevole dei fatti senza essere intimidito dalla vaghezza del possibile che è un’idea difficile da quantificare e programmare. Incessantemente alla ricerca di scoprire qualcosa, Pablo Picasso era strettamente legato all’idea di considera possibile l’impossibile. L’artista spagnolo era sempre pronto ad agire su ciò che era incapace di fare affinché imparasse come compierlo.

Aggrapparsi alla logica non facilita la scalata. Essere ad essa incondizionatamente vincolati è segno di oscurantismo. È come arrampicarsi al buio. Affrancarsi da essa vuol dire darle meno importanza di ciò che in ciascuno di noi è la cosa più preziosa, vale a dire l’immaginazione. I più preziosi compagni di cordata si trovano nel mondo dell’arte e della letteratura. Oltre che a Goethe, lo sguardo va rivolto verso lo scrittore André Gide (1869-1951) e il regista Alfred Hitchcock (1899-1980) che con le loro opere hanno posto l’immaginazione davanti alla logica.

La rivoluzione industriale è stata innescata dalla tecnologia del vapore e, più tardi, dall’elettrificazione che ha favorito il progresso della produzione. STEAM, l’intreccio tra scienza, tecnologia, ingegneria, arte e matematica è l’energia che scatena la rivoluzione dell’imprenditorialità. Knowledgefication, la conoscenza in azione, è la nuova elettricità che accende e muove i valori immateriali dell’impossibile indispensabili per il successo della scalata.

piero.formica@gmail.com