L’innovazione tra arte e business

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Chi intreccia cultura umanistica e familiarità con la fisica quantistica potrà meglio apprendere il significato di quel processo complesso che è l’incontro tra movimenti (non cose immutabili) imprenditoriali e artistici da cui discendono innovazioni che rompono con la tradizione. Chi da un’altra prospettiva si sofferma sull’arte che convive con la maestria artigianale intravede nel loro incontro con l’imprenditorialità un ritorno all’umanesimo rinascimentale, dopo che la produzione di massa aveva ridotto gli esseri umani ad agire come macchine e da quando l’intelligenza artificiale ‘umanizzando’ le macchine sfida il loro agire.

La tensione che si traduce nella biforcazione tra arte e business, tra arte e innovazione, è un artefatto che poggia su processi di apprendimento verticali anziché trasversali. Ciò che è estraneo alla natura degli umani, come hanno dimostrato nel passato, tra i tanti, Samuel Morse (1791-1872) che fu ritrattista oltre che inventore e innovatore, e, ai tempi nostri, gli artisti della musica rock che, per esempio a Berlino, hanno trovato un fertile terreno d’incontro culturale e imprenditoriale con gli esperti delle tecnologie digitali.

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