Lo chiamavano Jeeg Robot, il super eroe di borgata, ultimo eroe tra i sopravvissuti dei nostri giorni

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Visto da Penelope e Sofia

Il supereroe italiano? Una sorta di Jeeg Robot di borgata, il mitico cartoon cinese degli anni 70 rivisitato con nostalgia in chiave moderna. Enzo Ceccotti, microcriminale disadattato, scopre poteri sovraumani immergendosi in acque radioattive nel Tevere. Un gigante che diventa buono in corso d’opera riscattando le colpe del passato che espia riscoprendo un cuore che ha sempre avuto. Determinante l’incontro con la “sciroccata” Alessia (Ilenia Pastorelli), ingenua ragazza abusata sessualmente, che eleggerà da subito Enzo a suo supereroe Hiroshi. Due anime grigie che si riconoscono in un vissuto degradato. Supeeroe sarà riconosciuto dalla società solo dopo lo scontro con lo Zingaro, (un magnifico Luca Marinelli), psicopatico cruento che a tratti evoca il cinico Jocker di Batman.

locandina jeegrobotREGIA
Film coraggioso! Da apprezzare lo sforzo creativo di Gabriele Mainetti, (che un po’ ricorda lo stile di Quenteen Tarantino), nel recuperare il mito del cartoon anni 70, in versione pop disincantata. Concordiamo con chi lo ritiene un buon film, dove non servono grandi mezzi, ma buone idee e soprattutto persone giuste per realizzarlo.

ATTORI
Claudio Santamaria, alias Hiroshi eroe della serie Jeeg Robot d’acciaio ( chi di noi non ricorda la colonna sonora tanto intonata da bambini), è ben calato nel ruolo del solitario e disadattato delinquente di borgata. Fatto ingrassare ad hoc per rendere l’abbandono fisico e psichico dell’uomo diventato wonderman suo malgrado.

Spiazza e compiace vederlo così forte prima per scassinare bancomat, poi per salvare “l’umanità” degradata dei nostri tempi. Bravo davvero in tutta la sua immedesimazione.

Ilenia Pastorelli , ovvero l’ Alessia principessa dei poveri, la Pretty Woman in contesto di sottoproletariato, intenerisce e a volte incanta con la sua aria da bambina, un po’ vittima dell’uomo nero, ma anche improbabile guida del suo supereroe.. Vestita con l’abito da principessa Disney sembra davvero un quadro pop in tutta la sua bellezza.

Luca Marinelli,è l’ autentica rivelazione del film ( a parte la trama). Da timido ragazzo borghese dei film di Virzì, si trasforma nello Zingaro da brividi. A volte fa tremare al grido di “sciogli i cani”, a volte amaramente fa sorridere nelle performances canore da drug queen. In ogni caso una fantastica interpretazione. Lascia il segno il lento”appassionato” in cui stritola la camorrista della cosca avversaria.( il lento inquietante e da pelle d’oca).

SCENEGGIATURA
Una Roma vista dal basso e dall’alto, dove domina la fotografia in chiaroscuro. Dal tuffo nel Tevere radioattivo del protagonista al tuffo negli anni 70 con le canzoni della Oxa, Loredana Bertè, Nada, così amate e intonate dall’ambiguo pazzo Zingaro, piacciono allo spettatore eccome!

Ma l’immagine finale dell’eroe di periferia ( che piace anche quando ingurgita yogurt a gogò e divora filmini hot nella sua abitazione “cloaca”), non solo lascia in sospensione gli animi ma induce ad una riflessione: siamo così messi male al punto che se per pensare ad un eroe oggigiorno, dobbiamo recuperarlo dai miti fumettistici del passato e travestirli, nobilitando criminali comuni, con maschere colorate lavorate ad uncinetto?