Lo scheletro delle cellule fa “tremare” i tumori: Federico II nel team di ricerca

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in foto l'Università di Napoli Federico II

Lo scheletro delle cellule può far” tremare” i tumori. Una nuova simulazione in 3D dell’impalcatura di filamenti e tubuli che sostiene la membrana cellulare permette per la prima volta di prevedere i cambiamenti della forma che avvengono quando la cellula migra o si divide: questo consentirà di simulare la crescita dei tumori e di studiare strategie innovative per combatterli, ad esempio “scuotendoli” in modo selettivo con gli ultrasuoni. A indicarlo è uno studio tutto italiano, pubblicato su Journal of the Mechanics and Physics of Solids dai gruppi di ricerca guidati dai professori di Scienza delle costruzioni Massimiliano Fraldi, dell’Universita’ Federico II di Napoli, Luca Deseri e Nicola Pugno, dell’Universita’ di Trento. “Nel nostro lavoro – spiega Fraldi – siamo partiti da un modello introdotto una trentina di anni fa dal biologo statunitense Donald E. Ingber, che interpretava il citoscheletro della cellula umana come una struttura reticolare formata da cavi tesi (filamenti proteici) e aste compresse (microtubuli). Noi siamo andati oltre, riscrivendo le equazioni che governano il comportamento strutturale della cellula”. Il modello cosi’ ottenuto, aggiunge Pugno, “ci ha permesso di descrivere in modo quantitativo e non solo qualitativo le dinamiche cellulari, cogliendo dei fenomeni considerati finora inspiegabili o del tutto inediti”