Lo Stato Sociale: “Non siamo astensionisti”

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Sanremo, 8 feb. (AdnKronos) – ‘Una vita in vacanza’, il brano del collettivo bolognese Lo Stato Sociale in rapidissima ascesa nei pronostici sul Festival di Sanremo, non è un inno astensionista. “Non siamo astensionisti. Entro il 4 marzo torneremo a casa e troveremo il modo di andare a votare, che è un diritto-dovere”, dicono incontrando i giornalisti a Sanremo, insieme a Paddy Jones, la 83enne danzatrice di salsa acrobatica, diventata incarnazione del ritornello-tormentone del brano sanremese che parla di “una vecchia che balla”.

Alberto Cazzola, Lodovico Guenzi, Alberto Guidetti, Enrico Roberto e Francesco Draicchio spiegano che “Una vita in vacanza” è un pezzo contro il “vivere per lavorare” che elenca tra i mestieri “tutto e il contrario di tutto” (dall’esodato alla fashion blogger, dall’influencer al cuoco stellato) e poi invita ad andarsene in vacanza. Un invito che appunto a qualcuno era suonato come un invito all’astensione: “Ma no. E’ un pezzo politico in senso ampio, contro la tendenza sempre più diffusa ad identificare completamente l’individuo con la sua professione. Non fa riferimento ai partiti”. Il loro brano sanremese è quello di cui più si è già sentito parlare, per via di quelle citazioni del “rottamatore”, del “candidato” e del “niente nuovo che avanza”, che hanno fatto drizzare le orecchie a chi cercava spunti polemici sulla par condicio. “Ma non sono riferimenti ai partiti”.

L’effetto frullatore del festival si è abbattuto con violenza su di loro, complice un successo del loro brano-tormentone che li ha visti volare in meno di 24 ore in testa ai pronostici dei bookmakers, con una quota che è passata da 16 a 1,90. “Tre giorni fa non ci filava nessuno, da due giorni ci fermano tutti per strada qui a Sanremo e tutti indistintamente ci dicono: ‘conosco tutti i vostri pezzi’. Che è chiaramente una bufala ma è divertente”.

Il collettivo elettropop bolognese (i cinque componenti firmano tutto tutti, dai brani ai romanzi), nato nel 2009 come realtà ultra-indie e arrivato in 8 anni a conquistare il Forum di Assago e date sold out in tutta Italia, non si è snaturato per il suo esordio sul palco dell’Ariston. “Siamo venuti a Sanremo ma rispettando la fisica dell’acqua: cambiare il contenitore ma non il contenuto”, spiega Lodovico Guenzi. I vostri fan l’hanno presa male? “No, si sono divertiti. Hanno reagito molto peggio quando hanno visto un nostro video su Vevo. Sembrava che avessimo venduto l’anima al diavolo”, spiega Alberto ‘Albi’ Cazzola.

Domani uscirà quella che loro chiamano una “raccolta differenziata”, che si intitola “Primati” ed ha sulla copertina una scimmia: “Ma la nostra è vera non come quella di Gabbani”. Contiene i tre inediti “Una vita in vacanza”, “Fare mattina” e “Facile” (una canzone d’amore con un featuring di Luca Carboni) scritti successivamente all’uscita dell’ultimo disco (“Amore, lavoro e altri miti da sfatare” dell’anno scorso), oltre ad una nuova versione di “Sono così indie” (con la partecipazione di una serie di amici, tra cui Jovanotti, J-Ax, Nina Zilli, Mara Maionchi e Giorgio Mastrota) tutti e quattro prodotti da Fabio Gargiulo e altri tredici singoli che hanno segnato il percorso della band dalla fondazione fino alla partecipazione al Festival di Sanremo.

Il titolo ‘Primati’ gioca sulle scimmie ma anche sui traguardi della band: la prima band indipendente della propria generazione ad esaurire in un tour tutti i più grandi club italiani, la prima a riempire un palasport, la prima ad imporre prezzi popolari nei grandi eventi, la prima a superare il mezzo milione di fan su Facebook, la prima a mandare un singolo al primo posto in classifica e anche la prima a calcare il palco dell’Ariston.