Lo volesse il cielo

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Due anni fa, proprio di questi tempi, l’Occidente cominciava a sentire puzza di bruciato proveniente dal vicino oriente, più precisamente da appena oltre il confine europei a nord est. Era riconducibile all’esca incendiaria, l’Esercitazione Militare Speciale che l’Armata Rossa iniziava a preparare vicino alla linea di demarcazione tra la Russia e l’Ucraina. Il resto del mondo, parte più e parte meno, capì subito che quei giochi di guerra erano definibili un’esercitazione come potrebbe essere scambiato per un autoscontro un grave incidente stradale. Di come sia evoluta la vicenda ne ha precisa contezza anche l’eremita che vive su un colle, pressochè irraggiungibile, pur non essendo lontano dal villaggio. Sempre proveniente da Oriente, questa volta dalla Cina, circa un anno prima era venuto a far visita a questa parte del mondo “il Virus”, si capisce quale e si può perciò evitare di aggiungere le sue numerose denominazioni. Ha compiuto la strage di cui sono a conoscenza anche i popoli dei ghiacci vicinissimi al Polo Nord, i quali sanno anche che lo stesso non accenna a tornare lì da dove è arrivato. Con tutto il rispetto dovuto alle cose dell’altro mondo, quel flagello sta facendo una visita a questo, tanto lunga e ormai diventata più che un assillo, che la visita della Madonna alla cugina Elisabetta per informarla che era incinta, durata una settimana, appare quasi come un saluto a la volè sull’uscio di casa. Fatto sta che, al culmine di una serie di eventi eccezionali non certo positivi, solo per dare un’idea basta ricordare la Brexit, da qualche giorno i riflettori sono accesi sugli USA, più precisamente sull’ex presidente Trump. Lui assente, l’FBI ha compiuto un blitz nella sua magione in Florida, recuperando diverse casse di documenti governativi più che riservati, che il suo proprietario aveva deciso di portare con sé in perfetta autonomia quando, non essendo stato rieletto, aveva dovuto lasciare la Casa Bianca. Il grosso petardo è appena scoppiato, quindi tra non molto il mondo inizierà a vederne e sentirne delle belle, meglio sarebbe dire delle brutte, anzi orribili. Per non essere da meno, anche in Italia la mattina di venerdì, giusto per chiudete in gloria la settimana e scambiarsi gli auguri di buon Ferragosto, è stata fatta una gaffe da parte di un personaggio, al secolo Silvio Berlusconi, che nonostante non sia a digiuno dell’uso di mondo, in ogni senso, deve aver avuto una forma di obnubilamento, gli si augura dovuta al caldo e allo stress, che sicuramente avrà strascichi non piacevoli. Saranno in tanti a tentare di cavalcare la tigre e per l’inossidabile Silvio non sarà facile far rientrare la piena che che ha provocato nell’alveo naturale della funzione pubblica ordinaria. Stretto al minimo, ha affermato che se passerà la riforma costituzionale che prevede anche un rimodellamento della figura del Presidente della Repubblica, Mattarella farà bene a dimettersi. Con tutta la buona volontà, quel piccolo show indubbiamente fuori luogo e intempestivo non gioverà alla causa di quell’imprenditore prestato alla politica. Con quanto ha detto, ha scoperto il fianco alla spada degli avversari e non si riesce a intuire, meglio a capire, a pro di che o di chi lo abbia fatto. Nonostante sia questo il clou del periodo delle vacanze estive, è prevedibile che, con buona probabilità, il palinsesto delle varie reti televisive sarà riempito da ospitate di costituzionalisti emeriti e anche non proprio e varia umanità, invitati a pronunciarsi sulla reale valenza dell’accaduto. È bene aggiungere il termine inopportunamente, perchè cosí saranno scambiati per veggenti del genere di quelli indiani. Non mancheranno tra di loro quelli che azzarderanno l’ipotesi che quel coup de theatre sia stato messo in scena come prologo di un putch non violento. Esso avrebbe potuto vedere la luce abbastanza tranquillamente, ora che la popolazione si trova in uno stato di defedamento di non poco conto. I frequentatori abituali del circolo culturale del villaggio, frequentato normalmente anche in piena estate – secondo i maligni soprattutto perchè la temperatura di quei locali è condizionata – si divideranno in due grandi fazioni: i mamifacciailpiaceristi, alla maniera di Totò, e i complottisti, che immagineranno le forze armate mentre si stanno preparando, postate in maniera equivalente, una pronta a espugnare il Quirinale, l’altra Palazzo Chigi. Si creerà così ulteriore confusione, proprio quella di cui, specialmente in questo momento, il Paese ha meno che mai bisogno. È bene invece prepararsi a affrontare i disagi economici e finanziari che, subito dopo la parentesi ferragostana, si riverseranno, in aggiunta a quelli già in essere, in maniera decisamente pesante sul sistema produttivo italiano. Un saggio docente del villaggio, filologo appassionato, sosteneva che i sinonimi, nella lingua italiana, non esistono. Più precisamente che ogni parola coglie sfumature diverse di quanto si sta descrivendo. Pertanto, asseriva quell’appassionato cultore della lingua italiana, prima di parlare, bisognava pesare le parole con la bilancia del farmacista. Quindi contare mentalmente fino a dieci e solo dopo aprire la bocca. Tenendo sempre presente, continuava quell’uomo di lettere, che già gli antichi romani erano soliti dire che “verba missa, non redeunt”. E sabato, per giunta quello che precede la ricorrenza cattolica dell’assunzione in cielo della Madonna. Miracolo per miracolo, l’unica cosa che ci si possa augurare è che tutta l’agitazione innanzi descritta cominci a placarsi. Non sarà paragonabile alla transustanziazione di Maria, ma comunque sarà giá un bel passo avanti. Utinam verum dicesse, versione laica dell’affermazione: “lo volesse Dio!”. Sognare a occhi aperti, soprattutto quando si è spossati, non costa niente e rinfranca lo spirito. italiano.