Lorenza Foschini: Il mio Caccioppoli, tra storie di famiglia e ricerche d’archivio. Dal 7 giugno in libreria “L’attrito della vita”

1964

Dal 7 giugno in libreria L’attrito della vita, di Lorenza Foschini (La nave di Teseo). Il libro è il frutto di un’accuratissima ricerca da parte dell’autrice che, attraverso indagini famigliari, accurate ricerche di archivio e testimonianze, tratteggia la figura di Renato Caccioppoli, suo parente, genio matematico dell’epoca e personaggio carismatico e poliglotta, fortemente antifascista. Un’ indagine meticolosa e accurata che rivela aspetti inediti del matematico e al tempo stesso ci restituisce un’immagine non stereotipata di Napoli, la città a cui Renato era indissolubilmente legato e in cui ravvisava quell’armonia a lungo cercata, ma impossibile da raggiungere. Il libro sarà presentato a Napoli il 14 giugno all’Istituto di studi filosofici con Maurizio De Giovanni, Titti Marrone, Mariella Pandolfi e Carlo Sbordone.

Napoli, primi del 900. L’improvvisa morte del padre, l’astronomo Francesco Caccioppoli, porta il nonno dell’autrice, Lorenzo, a trasferirsi nel villino di Capodimonte dove un suo lontano zio, Giuseppe Caccioppoli, grande chirurgo, vive con la moglie Sofia Bakunin e il figlio appena nato, Renato. Lorenzo, obbedendo alle ultime volon tà del genitore, si iscrive alla facoltà di medicina, dove “zio Peppino” insegna, per di ventare un dottore e provvedere così al mantenimento dei suoi numerosi fratelli. Ma, arrivato il giorno della lezione di anatomia, il giovane alla vista del sangue sviene. Impossibile per lui intraprendere la professione di medico. Lo zio, che ha giurato sul letto di morte del cugino che avrebbe fatto del figlio un valente medico lo allontana da casa. I rapporti s’interrompono definitivamente. Passano gli anni e nella famiglia di Lorenzo, divenuto un affermato ingegnere, resta il rimpianto di quel legame inter rotto per sempre, accresciuto dall’apprendere che Renato, conosciuto bambino, è di ventato un celebre matematico. Si parla di lui come di un genio.
Lorenza Foschini, partendo dai racconti di famiglia, da lunghe e accurate ricerche ne gli archivi e con il supporto di tante testimonianze, ha cercato di ricostruire la figura di Renato che, dopo la sua morte, soprattutto a Napoli, è diventata leggendaria. Caccioppoli è uno dei più grandi geni matematici del suo tempo. Napoletano, bello, fascinoso, poliglotta, grande conversatore, è considerato il nipote del mitico anarchi co russo Michail Bakunin. In cattedra dal 1931, a soli 27 anni, è al tempo stesso un pianista prodigioso. Fortemente antifascista, per le sue idee viene considerato pazzo e rinchiuso dal regime per un breve tempo in manicomio. Nel dopoguerra è vicino al partito comunista, anche se non diverrà mai un suo iscritto. È circondato dall’amore e dalla devozione dei suoi studenti che guardano a lui come a un mito perché incarna un modello moderno e cosmopolita di libertà. A decine accorrono anche dalle altre facoltà per ascoltare le sue lezioni che talvolta tiene persino in napoletano. Da André Gide a Paul Éluard, da Pablo Neruda a Eduardo de Filippo, da Benedetto Croce ad Alberto Moravia e Elsa Morante: sono tante le persone a essere conquistate dalla sua strepitosa, versatile intelligenza.
Ma è Napoli a coltivare un’attenzione premurosa e particolare per questo suo genia le concittadino estroso e bizzarro che percorre tutte le mattine la strada che lo porta da casa all’università, avvolto nel solito, logoro impermeabile d’estate come d’inverno. Soprattutto il popolo con cui si intrattiene nelle notti trascorse a bere nei locali più umili e malfamati dei Quartieri e a cui lo unisce un rapporto profondissimo e per certi versi misterioso.
Afflitto da quello che la scrittrice Paola Masino, sua carissima amica, definirá “L’attrito della vita”, il suo è un male di vivere che si accompagna, come accade spesso nei geni, a una drammatica solitudine interiore. Il 9 maggio 1959 Renato Caccioppoli pone fine alla sua ricca e tormentata esistenza sparandosi un colpo di pistola alla nuca. Alla notizia tutta la città rimane sconvolta e la sua figura già tanto amata entrerà definitivamente nella leggenda.
Questa indagine meticolosa e accurata ci racconta chi fu realmente Caccioppoli e al tempo stesso ci restituisce un’immagine non stereotipata della città a cui Renato era indissolubilmente legato e in cui ravvisava quell’armonia a lungo cercata, ma impossibile da raggiungere.

Lorenza Foschini Vive a Roma dove lavora alla Rai. Giornalista, autrice, e conduttri ce di programmi televisivi di successo come “Misteri” e “Il filo d’Arianna”, è stata anchorwoman delle principali edizioni del TG2. Vaticanista, sempre per il telegiorna le, ha seguito i viaggi di Giovanni Paolo II in tutto il mondo. Attualmente è vicediret tore di Rai Notte. Per le edizioni Studio Tesi ha tradotto dal francese “Ritorno a Guermantes”, raccolta di inediti proustiani, e per Rizzoli ha scritto “Inchiesta sui mi steri di fine millennio” (Premio Scanno). Per Mondadori ha curato il saggio del gran de politologo Giovanni Sartori, “La democrazia in trenta lezioni”, tratto da una delle sue trasmissioni televisive.