Cento interventi per un valore di 219,6 milioni di euro destinati alla Campania: sono le cifre del piano 2015 per il contrasto al dissesto idrogeologico coordinato dall’Unità Cento interventi per un valore di 219,6 milioni di euro destinati alla Campania: sono le cifre del piano 2015 per il contrasto al dissesto idrogeologico coordinato dall’Unità di missione di Palazzo Chigi. La Regione raccoglie, insieme a Calabria, Sicilia e Sardegna, la metà degli investimenti totali. Le cifre arrivano a pochi giorni dall’stituzione, da parte dell’assessorato alla Protezione civile della Campania, della task force che individuerà le principali criticità del territorio, tenendo conto dei Piani predisposti dalle Autorità di Bacino e delle emergenze di protezione civile. Si provvederà a una rapida ricognizione degli interventi necessari, all’inserimento dei dati raccolti nella piattaforma Rendis (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo) del ministero dell’Ambiente e al trasferimento degli esiti della ricognizione alla Presidenza del consiglio attraverso la Struttura di Missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle Infrastrutture idriche. Negli ultimi anni la Regione si è fatta carico di iniziative concrete. “Sul dissesto idraulico e idrogeologico una serie di cose sono state fatte, si stanno facendo o sono state almeno programmate – spiega Francesco Peduto, presidente dell’Ordine dei geologi della Campania . È il caso dei finanziamenti relativi a frane e eventi alluvionali che si sono verificati negli anni scorsi. È il caso del Grande Progetto di sistemazione idraulica del bacino del fiume Sarno, degli interventi non strutturali in costiera amalfitana con geologi rocciatori lungo le strade e il monitoraggio strumentale dei valloni tombati”. Tra gli interventi non strutturali, Peduto ricorda l’intesa sui Presìdi territoriali sottoscritta tra la Regione Campania, l’Ordine dei Geologi e la Federazione degli Ordini degli Ingeneri campani. “I primi 50 geologi e 50 ingegneri si sono specializzati o si stanno specializzando come Esperti in azioni di presidio territoriale alla Scuola regionale di Protezione civile Ernesto Calcara – precisa il presidente dei geologi campania –I tecnici volontari, che a regime dovrebbero essere 500 geologi e 500 ingegneri, svolgeranno un’attività di monitoraggio del territorio per la prevenzione di frane ed alluvioni in raccordo con la sala operativa di protezione civile regionale ed a supporto dei comuni interessati. Un vero e proprio laboratorio sperimentale, che mutua l’esperienza del presidio territoriale a Sarno. A completare il quadro, il finanziamento con fondi europei dei Piani di protezione civile di tutti i comuni della Campania”.