Mafia: agente scorta Borsellino sopravvissuto smentisce Avola, ‘sportello auto era chiuso’

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Palermo, 4 mag. (Adnkronos) – “Lo sportello dell’auto blindata del giudice Borsellino quel pomeriggio non era stato lasciato aperto, come è stato detto in trasmissione. Era stato chiuso, anche perché se fosse stato aperto si sarebbe distrutto tutto quello che c’era all’interno dell’automobile, compresa la valigetta, che poi, invece, è stata ritrovata quasi integra”. A parlare in una intervista esclusiva all’Adnkronos è Antonio Vullo, l’unico agente di scorta sopravvissuto, il 19 luglio del 1992, alla strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. Vullo era alla guida della prima autovettura di staffetta, che precedeva quella in cui viaggiava il magistrato ucciso da Cosa nostra. Nei giorni scorsi, intervistato da Michele Santoro nello speciale sulla mafia de La7, l’ex collaboratore di giustizia Maurizio Avola, aveva detto di avere partecipato attivamente alla preparazione dell’attentato e anche all’esecuzione. Anche se la Procura di Caltanissetta, all’indomani, lo ha smentito ritenendolo “non attendibile”.