Mafia: figlio procuratore Scaglione, ‘a 50 da uccisione mio padre caso ancora irrisolto’ (2)

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(Adnkronos) – Quale è il messaggio che le nuove generazioni possono trarre dall’esperienza vissuta da suo padre? “La repressione della mafia deve essere svolta con impegno, rigore, intransigenza e continuità, ma sempre nel rispetto delle garanzie costituzionali – risponde – Un ricordo personale: Assunta nel 1962 la carica di Procuratore capo della Repubblica di Palermo, il 30 giugno del 1963, mio padre fu tra i primi a recarsi a Ciaculli, dove una Giulietta Alfa Romeo, carica di esplosivo era deflagrata causando la morte di 7 appartenenti alle forze di polizia e all’Esercito. In quella drammatica occasione – conclude il figlio del magistrato scomparso – ad un Generale dell’Esercito, che invocava l’applicazione della legge marziale, replicò che i responsabili della efferata strage sarebbero stati perseguiti nell’osservanza delle regole e delle garanzie dello Stato di diritto”.