Mafia: Renzi, Di Maio meschino e misero

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(ANSA) – ROMA, 20 MAR – “Pensare che di fronte ai martiri della camorra si possano utilizzare le cerimonie e le ricorrenze per tirarsi addosso tra partiti come ha fatto il vicepresidente della Camera eletto con i voti del Pd, è il segno più meschino e misero cui può arrivare la politica”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi al congresso dei Giovani democratici, parlando della polemica aperta da Luigi Di Maio sui fondi per le vittime di mafia. “Non consentite mai a nessuno di strumentalizzare ciò che di più grande ha l’Italia, i propri martiri”, è il messaggio ai giovani Dem. “Le vittime della mafia non sono lì per essere chiamate in ballo, non solo perché questo governo ha aumentato i fondi, ma perché per un’idea condivisa del Paese c’è un limite oltre cui non si può andare”.
   

(ANSA) – ROMA, 20 MAR – “Pensare che di fronte ai martiri della camorra si possano utilizzare le cerimonie e le ricorrenze per tirarsi addosso tra partiti come ha fatto il vicepresidente della Camera eletto con i voti del Pd, è il segno più meschino e misero cui può arrivare la politica”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi al congresso dei Giovani democratici, parlando della polemica aperta da Luigi Di Maio sui fondi per le vittime di mafia. “Non consentite mai a nessuno di strumentalizzare ciò che di più grande ha l’Italia, i propri martiri”, è il messaggio ai giovani Dem. “Le vittime della mafia non sono lì per essere chiamate in ballo, non solo perché questo governo ha aumentato i fondi, ma perché per un’idea condivisa del Paese c’è un limite oltre cui non si può andare”.