Come mai la Lega cresce, mentre Di Maio perde sempre più consensi?

288

Eppure gli va riconosciuto il merito di avere interrotto un sistema iniquo. Avrebbe dovuto preoccuparsi in questi anni di creare una classe dirigente, che neppure la Lega ha. I ministri dell’Economia e degli Esteri glieli ha forniti il Capo dello Stato. In molti settori non hanno uomini di competenza, tanto che per il ministero dell’Ambiente sono ricorsi a un generale. Alla Difesa a una simpatizzante che non è neppure parlamentare. Di politica, che è la scienza più sofisticata, soprattutto nelle previsioni, sono digiuni. Non stupitevi, quindi, di Casalino. Ne verranno di peggio.

Ma la Fornero è davvero una donna così malvagia o quella legge era necessaria?
Dice l’ex Premier Monti, che, però, è stato ben retribuito con uno scranno a vita al Senato: “Non ci siamo proposti noi. Siamo stati chiamati”. In effetti, con lo spread a 528 e un debito pubblico in crescendo rossiniano, servivano provvedimenti drastici che i politici non avrebbero osato prendere. Ecco perché, per salvare l’Italia, ci volevano i tecnici. Infatti, non essendo semplice neppure oggi trovare le risorse, il provvedimento che ha lasciato alcuni senza lavoro né pensione è ancora problematico da eliminare. Speriamo solo che la soluzione non sia peggiore del male.

Dopo tanti secoli di accattonaggio, finalmente i Rom non dovranno più mendicare
I loro campi verranno smantellati, ma chi è di nazionalità italiana riceverà, come tutti, il reddito di cittadinanza. E già festeggiano l’imminente manna. La divideranno con chi non ne ha diritto, dando lezioni di una generosità ormai desueta nella nostra società. Rimarranno con un palmo di naso gli ispettori dell’ONU. La Lega dimostrerà, così, di non essere affatto razzista. A meno che non stiano già pensando a un cavillo per escludere dal provvedimento chi disprezzano. Sanno bene che, seppure mendicanti, più dignitosi dei terroni, per loro i Rom non ci voterebbero mai.

Perché dare pieni poteri a un commissario? Nonostante il cambiamento, siamo sempre in Italia
Il nuovo viadotto, progettato da Piano, sarà realizzato, poi, dai soliti costruttori. Ricordate quelli che gioivano per il terremoto dell’Aquila? Pure stupidi perché credevano nella ricostruzione. Anche se si esulta al cambiamento, si litiga come in passato per un nome cui affidare pieni poteri. Proprio quelli che hanno portato il paese sull’orlo del baratro. Anzi, oltre. Come mai metropolitane e autostrade all’estero costano di meno? Si è mai provato a affidare l’appalto a aziende straniere? Ovviamente con maestranze italiane. Con la stessa spesa si costruirebbero due ponti incrollabili.

Finora abbiamo accusato l’Europa di boicottare la nostra crescita
Invece, il nemico era Tria uno di noi. Si è intrufolato nel sistema camuffandosi da Ministro dell’Economia impedendo che attuassimo i progetti di crescita. Dice che non conviene indebitarci, costerebbe troppo agli italiani. E la Francia, allora? Pare che quelli abbiano un debito pubblico molto basso e uno spread di pochi euro. La riduzione delle tasse prevede il recupero dell’investimento entro il 2022. Voi ci capite qualcosa? Cmq dobbiamo mantenere le promesse. Finalmente ha capito e si è arreso. Dio ha impiegato 6 giorni per creare il mondo. Chi ci ha votati ci vuole più veloci.

Mentre si celebra il triste anniversario delle famigerate leggi razziali
Si legge sul Corriere della Sera, non sulla Gazzetta del Terzo Reich: “Lei è ebreo? Anche di questo la accusano”. Foa risponde semplicemente di no. Lo era il nonno, che sposò una cattolica, e così crebbe i figli. L’interlocutore meritava di essere preso a calci in culo. Ma eletto Presidente Rai, non era il momento più opportuno per la polemica. Non ha nemmeno chiesto chi lo accusava, né perché essere ebreo sarebbe ancora una colpa, come 80 anni fa. L’indomani scuse ma con riserva. Non avevamo capito che era una denuncia contro il rigurgito di antisemitismo (o di stupidità?).

Quelli che l’importante è vincere
Se non c’è agonismo è una noia, una vergogna. Qual è l’equità e la soddisfazione di far giocare Frosinone e Chievo, che rappresentano le condizioni economiche del paese, nello stesso torneo della Juve. Non ha rivali con nessuna altra squadra? È come la lotta tra il gigante e un neonato. Un insulto allo Sport. Le due squadre messe assieme, non valgono la metà del prezzo di un solo giocatore bianconero. Eppure ogni volta che segnano si abbracciano, esultano come se l’avversario fosse il Barça o il Real Madrid. E milioni di ingenui senza futuro applaudono felici. Anche al Sud.