Mancati incassi da tassa di soggiorno a causa del Covid, l’86% dei ristori ai Comuni del Centro Nord

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L’86% dei ristori per mancati incassi da imposta di soggiorno è andato a comuni del centro-nord, con Roma da sola ha ottenuto il 29,5% delle risorse nazionali. Mentre sud e isole hanno dovuto spartire il rimanente 14%. E’ quanto emerge dall’elaborazione del Centro studi enti locali, sulla base dei dati Istat (2019), realizzata per l’Adnkronos. Il Csel ricorda che il governo è sceso in campo, per compensare le perdite dovute al covid, per un totale di 350 milioni, da dividere tra gli enti che hanno introdotto l’imposta di soggiorno. Solo uno su 6 dei comuni a vocazione turistica individuati dall’Istat (1.041 su 6.222), ha scelto di applicare nel 2020 l’imposta di soggiorno. Trainato dalla capitale che, da sola, ha pesato per oltre 103 milioni, il Lazio ha ottenuto contributi compensativi per 106,5 milioni (pari al 30% del totale nazionale). A debita distanza, lo hanno seguito: la Lombardia con 50,8 milioni (14%), il Veneto con quasi 45 milioni (12,8%), la Toscana con 43,2 milioni (12,4%), la Campania con 21,7 milioni (6%), l’Emilia Romagna con quasi 17 milioni di euro (5%), il Trentino Alto Adige (16 milioni, pari al 4,6%), la Sicilia con 11,2 milioni (3,2%), il Piemonte con 9,6 milioni (2,8%), la Sardegna (8,2 milioni, pari al 2,3% del totale) e la Liguria (6,9 milioni, pari al 2% del totale). Non hanno raggiunto l’1% le restanti regioni: Calabria (3 milioni circa), Puglia (2,9 milioni), Friuli Venezia Giulia e Umbria, fermi intorno a quota 1,8 milioni, la Basilicata, la Valle d’Aosta e le Marche, che hanno superato di poco il milione di euro e l’Abruzzo (700mila euro circa). Fanalino di coda, ancora una volta, il Molise con un solo comune inserito tra i beneficiari (Agnone) e un contributo quindi di soli 479 euro.
‘Il balzello, richiesto ai turisti che pernottano nelle strutture ricettive presenti sul territorio, può portare nelle casse degli enti, cifre rilevanti”, ricorda il Centro studi. Importi la cui consistenza ”è stata chiaramente minata dalle norme anticontagio che, anche l’anno scorso, così come nel 2020, hanno fortemente contratto la possibilità di spostarsi sul territorio”. Per contenere gli effetti di questi ammanchi, il Governo ha distribuito, con due provvedimenti (il primo varato a luglio e il secondo nel dicembre 2021), un totale di 350 milioni di euro ai comuni a titolo di ‘ristoro parziale a fronte delle minori entrate derivanti dalla mancata riscossione dell’imposta di soggiorno o del contributo di sbarco, nonché del contributo di soggiorno’. Di questi, 5,5 milioni sono stati utilizzati per compensare i mancati incassi derivanti da contributi di sbarco, mentre i restanti 344,5 milioni sono stati indirizzati verso gli ammanchi riconducibili a imposta e contributo di soggiorno. Chi ne ha beneficiato? In gran parte questi denari sono confluiti verso i comuni del centro-nord che da soli hanno catalizzato l’86% delle risorse. Sud e isole hanno dovuto spartire il 14% dei ristori, poco più di 49 milioni di euro. In particolare, stando alle elaborazioni di Centro Studi enti locali basate su dati del Viminale, sono state le 4 regioni del centro Italia a fare la parte del leone, assorbendo 152,7 milioni.