Manhattan, l’ultimo click è a matita

jason polan ritratti

Una gigantesca foto di Manhattan, non di quelle delle sue lunghe avenue affollate, nè dello skyline di notte ripreso da una finestra altissima. Un’immagine invece degli 8.4 milioni di abitanti che la vivono e la percorrono quotidianamente, e non catturata in uno scatto digitale bensì ripresa da una più semplice matita da disegno. Magari più di una. Pensiero ambizioso, se non folle, ma è questo quanto un giovane artista di Manhattan, Jason Polan, si è proposto di fare da alcuni anni: ritrarre ogni singolo abitante di New York con il semplice ausilio del suo lapis. A che punto è l’opera? A marzo del 2008, data di inizio del progetto, i ritratti erano circa trenta e riguardavano soggetti in visita al MoMA. Dopo un lungo periodo di interruzione per problemi personali, nel 2013 ne aveva da parte trentamila. L’anno scorso  l’immagine è diventata grande quanto il libro che ha pubblicato, “Every Person in New York”. 

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Ogni ritratto riporta la data, il luogo della realizzazione e spesso la descrizione di ciò che è intento a fare il soggetto. Gli schizzi sono divertenti, con lo stile semplice di un fumetto e riguardano una larga varietà di persone. Ritratti di soggetti al telefono, intenti a consumare un pasto veloce o Yoko Ono a passeggio a Central Park. Sviluppato e in corso d’opera principalmente sul suo profilo di Tumblr, Jason spiega: “sto provando a ritrarre ogni persona che percorra New York. Disegnerò ogni giorno e posterò il più possible i ritratti. È molto probabile che ritragga anche te a tua insaputa. Di solito lavoro nelle stazioni della metro, nei musei, nei ristoranti e agli angoli delle strade. Cerco di stare il più possibile in disparte e di non destare troppa attenzione”. Sembra una possibile violazione della privacy, invece, guardando i disegni con i profili marcati da una punta di matita nera, la sensazione è quella di assistere ad una bella e semplice forma d’arte. Semplice si fa per dire, vista la mole di lavoro e la fatica per un progetto che solo agli occhi genuini dell’artista Jason non sa di “follia”. A conti fatti, sembra che l’illustratore impieghi all’incirca due minuti per ogni disegno, tanto quanto la telecamera di un qualsiasi telefono di ultima generazione adopera per scattare 120 foto. Posto che non si attivi alcun meccanismo salva tempo. 

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Jason è solito invitare attraverso il suo profilo chiunque non voglia perdersi l’occasione di farsi fare un ritratto. È semplice: giovedi sarò all’angolo della 14esima Strada e 8th Ave., all’angolo nord-est, dalle 2:42 alle 2:44 e indosserò una giacca giallo limone e stivali per la pioggia. Con la raccomandazione di avvisare almeno un giorno prima, è quanto basta per assicurarsi di far parte dell’opera. Opera che una volta completata prevede una grande festa con tutti i protagonisti, avverte Jason. Al ritmo di due minuti, escluendo clima avverso, piccoli malanni, impegni improrogabili e qualche viaggio fuori sede, il conteggio per stabilire la data del party appare arduo e impegnativo. Ciò che conta però è il vero scopo dell’impresa, l’immagine innovativa, e perché no poetica, di una New York nell’era del digitale.