Mattarella a Napoli tra Whirlpool e storie di riscatto sociale

65
in foto Sergio Mattarella

Una visita di circa due ore, divisa in due momenti, legati dalle storie di giovani e donne protagonisti di un percorso di recupero e reinserimento sociale. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, torna in Campania, accompagnato dal ministro della Giustizia, Marta Cartabia. I due sono arrivati intorno alle 10 all’Istituto penale per minorenni di Nisida, dove sono rimasti per circa un’ora, nel corso della quale hanno visitato alcuni laboratori con il Capo dipartimento per la giustizia minorile e di comunità e hanno risposto ad alcune domande dei giovani detenuti, formulate nel corso del laboratorio della Politica. Successivamente, Mattarella e Cartabia hanno raggiunto il Rione Terra di Pozzuoli, che da qualche mese ospita ‘Puteoli Sacra’, il progetto di inclusione sociale che mira al reinserimento di donne e ragazzi del circuito penale, attraverso la cura e la riqualificazione del patrimonio artistico e culturale della diocesi puteolana.
Una lettera del gruppo di disoccupati del movimento napoletano ‘7 novembre’ è stata consegnata da un loro rappresentante al segretario generale della Presidenza della Repubblica in occasione oggi della visita nel Rione Terra a Pozzuoli del Presidente Sergio Mattarella. I disoccupati stamane, in attesa dell’arrivo di Mattarella, si erano radunati in Piazza della Repubblica con l’intenzione di far sapere al Presidente le loro ragioni. I manifestanti sono stati bloccati dalle forze dell’ordine all’ingresso del Rione Terra.
Chiedono “un diretto interessamento” al presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli operai della Whirlpool di Napoli che oggi hanno inviato una lettera aperta al capo dello Stato. “Egregio Presidente Mattarella, siamo i 350 operai della Whirlpool e le scriviamo per chiedere un Suo diretto interessamento sulla vertenza che ci vede, sfortunatamente, protagonisti da più di 850 giorni” si legge nella missiva in cui gli operai sottolineano a Mattarella il tempo trascorso “da quando, il 31/5/2019, la multinazionale americana ha deciso di non mantenere gli impegni dell’accordo firmato in sede ministeriale il 25/10/2018, che prevedevano il rilancio di Napoli e della produzione di lavatrici alto di gamma, concentrando tutte le produzioni sul nostro stabilimento con 18 milioni di euro di investimenti mai effettuati, a fronte dei quali ottenne cassa integrazione per tutto il gruppo in Italia (5500 dipendenti), più agevolazioni e sostegni per il piano industriale”. “In due anni -sottolineano gli operai al Presidente- tante sono state le promesse e gli impegni dei vari ministri e governi, che da Lei incaricati, si sono avvicendati sulla nostra vertenza, ma ad oggi nessuna risposta concreta e nessuna soluzione è stata prospettata e, cosa peggiore, nessuno è riuscito a ribadire che in Italia gli accordi vanno mantenuti e le istituzioni ed il Paese vanno rispettati”. “Siamo a pochi giorni dalla chiusura della procedura di licenziamento collettivo (29/9/2021) e il governo ancora non ci convoca, sul progetto che dice di stare predisponendo, per trovare una soluzione di respiro in grado di competere o di essere all’altezza degli accordi sottoscritti con la Whirlpool, nonostante gli impegni diretti del Presidente del Consiglio Draghi che ci ha assicurato, quando lo incontrammo in visita al carcere di S.Maria Capua Vetere, il suo interessamento diretto e un impegno ai massimi livelli del governo” aggiungono.