Medaglia d’oro a Carlo Rubbia da parte dell’ambasciatore cinese

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In foto Carlo Rubbia e Li Junhua

L’ambasciatore cinese in Italia Li Junhua ha incontrato il prof. Carlo Rubbia, senatore a vita e premio Nobel per la fisica, per consegnargli la medaglia commemorativa della celebrazione del 70° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese. Li Junhua ha affermato che “la medaglia viene conferita ai rappresentanti di tutti i ceti sociali ed agli amici internazionali che hanno dato un contributo eccezionale alla fondazione e alla costruzione della Nuova Cina”, come si evince anche dal Giornale Diplomatico che ha pubblicato per primo la notizia. Il diplomatico di Pechino poi aggiunto che “il prof. Rubbia ha contribuito grandemente a promuovere la cooperazione scientifica e tecnologica sino-italiana e sino-europea, per cui ha giustamente meritato il premio, che riflette il l’apprezzamento e l’alto riconoscimento della parte cinese”. L’ambasciatore ha inoltre auspicato che “la cooperazione tra Cina e Italia nella scienza e nella tecnologia ottenga nuovi risultati e ha ricordato che i 70 anni di brillanti successi della Nuova Cina sono inseparabili dall’apertura e dalla cooperazione; la Cina continuerà a promuovere e consolidare la cooperazione internazionale nel campo dell’innovazione scientifica e tecnologica, e a dare sempre maggiori contributi alla costruzione della comunità dal futuro condiviso”. L’Ambasciatore Li Junhua si è augurato che ”il prof. Rubbia continui a contribuire sempre più alla promozione della cooperazione sino-italiana nel campo dell’innovazione tecnologica”. Da parte sua, Rubbia ha affermato di essere “molto onorato di ricevere la medaglia e di partecipare e testimoniare lo sviluppo dell’innovazione scientifica e tecnologica della Cina”. Lo scienziato ha inoltre ribadito di essere “più che disposto a continuare a collaborare con i partner cinesi, per creare più piattaforme per la cooperazione scientifica e tecnologica e per gli scambi di talenti tra i due Paesi”. La notizia tra origine soprattutto da un evento di un anno fa; da quando, mentre a Katowice, in Polonia si apriva una importante riunione per decidere le sorti degli accordi internazionali per il contenimento, la COP 24, Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica, annunciava di essere in procinto di partire alla volta della Cina per andare a sviluppare “nuove forme di energia pulita”. Il professor Rubbia aveva partecipato, fin dal 2017, ad eventi organizzati dalla FDS, il team per lo sviluppo delle frontiere della scienza, fondato nel 1986, che si dedica alla progettazione e alla ricerca e sviluppo di tecnologie avanzate per l’energia nucleare e la sicurezza a cui partecipano l’Istituto per la sicurezza nucleare dell’energia (INEST), l’Accademia cinese delle scienze (CAS) e alcune società a partecipazione congiunta tra cui China AtomicEnergy Technology Co. Il professor Carlo Rubbia è uno dei grandi scienziati che si stanno occupando di sviluppare nuovi sistemi per sfruttare le energie rinnovabili. In particolare, quando era alla guida dell’Enea, ha messo a punto un progetto – Sistema Solare Termodinamico – che permette di accumulare l’energia del Sole e di distribuirla anche di notte con un sistema di sali fusi. Questi impianti vengono ora costruiti in diversi paesi, dalla Spagna all’Egitto, passando dal Marocco. Un secondo e molto interessante progetto vede protagonista il professor Rubbia. Si tratta del cosiddetto cracking del metano, un processo cioè che è in grado di spaccare la molecola del gas (CH4) e di separare dunque il carbonio dall’idrogeno, senza alcuna emissione di CO2, l’anidride carbonica, responsabile dell’effetto serra. Proprio per questa scoperta sviluppata in Germania a Karlsruhe, il professor Rubbia ottenne una serie di riconoscimenti da parte delle industrie tedesche che si occupano di gas.