Meloni a Fi-Lega: “Coalizione? Se ci sono le condizioni”

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Roma, 3 dic. (AdnKronos) – “Se nel ’94 il centrodestra ha trovato la sua sintesi attorno alla parola libertà, ora deve trovare la sua unità attorno alla parola identità. Questa è la proposta che faremo al tavolo del centrodestra: non più la casa delle libertà, ma la casa dell’identità. Vogliamo diventare sfacciati, non ci poniamo limiti. Saremo movimento di governo. Ora passiamo all’offensiva, rafforzeremo il nostro livello organizzativo sul territorio. Non ci sottovalutate”. Giorgia Meloni chiude il Congresso nazionale di Fdi e pone i ‘paletti’ (“tre condizioni”) per la creazione della futura coalizione di centrodestra.

Rieletta presidente all’unanimità e dopo aver annunciato l’arrivo dell’azzurra Daniela Santanchè e il nuovo simbolo (dove scompare ”ogni riferimento” ad An e resta la Fiamma l’ex ministro avverte i suoi alleati, Fi e Lega: ”Faremo di tutto per costruire una coalizione di centrodestra, perchè vogliamo vincere le elezioni e dare all’Italia un governo dignitoso, ma fatemi anche dire che le coalizione non si fanno per forza. La coalizione si fa se ci sono le condizioni per farla, altrimenti ci sono altre strade…”.

Meloni è categorica con Silvio Berlusconi e Matteo Salvini: ”Voglio dire con chiarezza e umiltà, che e’ finito il tempo in cui eravamo considerati i figli di un Dio minore. Adesso dovete fare i conti con Fdi. Noi -sottolinea- non saremo un movimento che va al rimorchio, che si accontenta di uno strapuntino e accetta le condizioni imposte da altri. Noi siamo stati e continuiamo ad essere la forza trainante del centrodestra”.

“Vogliamo -sottolinea- una condizione di chiarezza sui contenuti e i programmi. Vogliamo una condizione di coerenza: ovvero un patto anti-inciucio, la chiarezza che i voti dati a questa coalizione non possono servire a fare un governo di sinistra. E quando parlo di sinistra, mi riferisco non solo al al Pd, ma anche a M5S. Chiediamo poi una condizione di onestà, vogliamo liste pulite, una selezione delle candidature”. “Non ci trasformeremo in una discarica, no a riciclati, trasformisti e traditori”. Da qui la necessità di un comitato ad hoc per garantire liste pulite.

Diversamente dagli altri, insiste Meloni, ”noi onesti siamo rimasti, pur andando al governo. Non abbiamo nulla da imparare, per esempio, dai cinque stelle”. La presidente Fdi si rivolge poi agli alleati: ” Voglio fare due appelli, uno a Berlusconi e uno a Salvini. A Salvini voglio chiedere di lavorare insieme a una riforma costituzionale che dica presidenzialismo e federalismo patriottico”. Mentre al Cav, “rimosso da manovra architettata da consorterie europee “voglio chiedere se è d’accordo a mettere nella nostra Costituzione una clausola di supremazia per dire che la nostra Carta viene prima delle norme europee”.

Tra gli applausi della platea Meloni annuncia: ”Oggi siamo nella seconda fase di Fdi. Ecco, quindi, un nuovo simbolo. Abbiamo scelto di togliere il riferimento ad un altro partito, An, dove abbiamo fatto politica con amore e convinzione. Da oggi non siamo più la prosecuzione di quell’esperienza”.

“Abbiamo scelto di mantenere la Fiamma -spiega- perchè siamo figli di quella storia, e vogliamo ricordarci da dove nasce tutto questo. Oggi, però, non siamo più gli eredi di An: quello che facciamo da oggi è il nostro pezzo di strada, non è più la prosecuzione di quello che hanno fatto altri”.