Mentre il Palazzo litiga Roma brucia

in foto l'incendio a Roma nella zona di Centocelle

Sembrava non potesse essere verosimile per ipotesi che un cronista parlamentare si lasciasse prendere la mano, anzi la testa, dagli argomenti trattati, tanto da rimanerne visibilmente turbato. È quanto sta accadendo in queste ore, sia che lo si veda in televisione, sia che lo si percepisca dalla lettura dei giornali. Senza arrivare ai toni concitati di Orson Welles nella “cronaca” radiofonica deĺl’ invasione aliena del mondo, gli attuali professionisti del riportare o riferire che dir si voglia, non riescono piu a rimanere algidi difronte a mostri della ragione partoriti li dove dovrebbero essere discusse ipotesi di leggi e altri argomenti del genere atti a disciplinare l’attività dei singoli e della collettività. Della serie “quando è troppo, è troppo!” Di conseguenza, quando quei professionisti sono davanti al microfono o al computer, sono percorsi da emozioni paragonabili a quelle che provano i loro colleghi inviati al fronte. A chi fruisce del loro lavoro trasmettono, a ragion veduta angoscia, semmai non bastasse quella che è già presente, anche se per altri motivi, da circa tre anni. Tutto ciò originato da quanto stanno portando in scena alcune frange della rappresentanza parlamentare costituite da autentici Signor Nessuno, che, prima di essere eletti in Parlamento, svolgevano tutt’altra attività e di politica si interessavano solo quando non si occupavano del campionato di calcio, vale a dire più o meno mai. Si arriva in tal modo a quel genere di situazioni che, nel villaggio, vengono definite “la carta da musica, cioé gli spartiti, davanti agli occhi del sacrista”. Colpa anche dell’elettorato, attualmente tanto è ciò che passa il convento e, stando così le cose, è solo una pia (?) illusione pensare che il ricorso anticipato alle urne possa migliorare nettamente quel parterre. Ogni botte dà il vino che contiene e quella tricolore è piena, nel senso letterale del termine, di prodotto di qualità meno che mediocre. È successo già tante altre volte che parte di una maggioranza di governo, compatta o solo rappresentata da cani sciolti al suo interno, non intendano i quattrozampe l’accostamento irriguardoso, che, per un motivo qualsiasi, spesso futile, esasperano la loro “ammuina” fino a innescare la crisi di governo. È quanto sta accadendo per l’esecutivo in carica, che oramai da un pò deve dedicare buona parte del suo tempo a parare bordate di ogni genere di fuoco amico. Intanto Roma brucia, nel senso più ampio del termine, la stessa che vide Nerone suonare la lira mentre le fiamme divampavano. L’euro non suona, anzi proprio ora è sottotono…nei confronti di dollaro e franco svizzero e, seppure fosse adatto a emettere note, esse non potrebbero essere altro che sgradevoli se non lugubri. Solo che al momento quella pecunia latita nelle tasche degli italiani e inoltre è divorata da un male potente, seppure curabile con terapie molto forti, che si chiama inflazione. È essa una forma di cancro che divora il potere d’acquisto della valuta nella quale si annida. In effetti, secondo la definizione degli economisti, è la stess quel fenomeno che assottiglia il potere liberatorio o capacità di spesa che definire si voglia, per cui con la stessa quantità di denaro si compra un volume minore di prodotti rispetto al tempo in cui era presente in misura percentuale minore. In tutta la EU, ma in Italia con portata maggiore, è in atto un aumento per ora consistente del prezzo delle materie prime e dei costi energetici, innescato dalla pandemia e scatenato dall’invasione dell’Ucraina. Insieme all’inflazione si riversa sui contribuenti sotto forma di somma, fenomeno che i fisici definirebbero effetto Doeppler. Così come descritta, tale combinazione esplosiva ha triplicato, in poco più di due anni, il numero delle famiglie che vivono sotto la soglia della povertà. Nello stesso tempo tutto ciò ha comportato anche la chiusura, quando non il fallimento, di aziende di ogni settore. Perché non manchi niente e per completare tale opera di distruzione, si sta attivando non poco il clima con il suo andamento anomalo. A conclusione della messa di suffragio fin qui celebrata, nasce spontanea nei cittadini di ogni estrazione sociale la riflessione se quei buontemponi che nei palazzi del potere si comportano come funamboli senza rete, ci sono o ci fanno. È sottinteso il che, nel caso in specie irresponsabili o criminali. La seconda qualifica non è fuori luogo, in un frangente come quello attuale, in cui la coesione dovrebbe essere trincerata e non messa in discussione un giorno si è un altro anche. Venerdì al senato si presenterá un collo di bottiglia particolarmente stretto. A quei tribuni che stessero per preparare la congiura, va ricordato quanto esclamò Dante all’inizio del suo viaggio fantastico nell’ Oltretomba:”qui si varrà la tua nobilitate”. Non resta che aggiungere:” chi vuol capir capisca”, usato spesso da contadini criptici.