Mercati asiatici in declino, a Shanghai torna il sell-off (-5%)

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Il Ftse Mib segna -0,22%, il Ftse Italia All-Share -0,19%, il Ftse Italia Mid Cap +0,12%, il Ftse Italia Star -0,09%.

Mercati azionari europei in rosso: DAX -0,3%, CAC 40 -0,5%, FTSE 100 -0,5%, IBEX 35 -0,3%.

Future sugli indici americani in calo dello 0,2% circa.

Ieri Wall Street è rimasta chiusa per festività (Thanksgiving Day), oggi chiusura anticipata alle 19,30 (ora italiana).

Lieve calo per Tokyo con il Nikkei 225 che chiude a -0,30%. Affondano le borse cinesi: a Shanghai l’indice CSI 300 termina a -5,38%, a Hong Kong l’Hang Seng a -1,87% circa. Il crollo è stato determinato da un mix di fattori: indagini da parte delle autorità su due colossi del brokeraggio, dal calo dei profitti nel settore industriale e possibili modifiche penalizzanti nel paniere delle riserve valutarie elaborato dal FMI.

Euro stabile contro dollaro. EUR/USD al momento oscilla in area 1,0615. Mercati obbligazionari europei in leggero rialzo in avvio. Il rendimento del BTP decennale rispetto alla chiusura precedente scende di 1 bp all’1,42%, anche quello del Bund cede 1 bp allo 0,47%. Lo spread è quindi stabile a 95 bp.

Borse asiatiche

Le borse asiatiche perdono significativamente terreno, per almeno due fattori. Intanto, è partita una nuova indagine da parte delle autorità che in questo caso ipotizza la violazione di normative che regolano i mercati da parte di due colossi del brokeraggio: il numero uno del settore Citic Securities e il terzo maggiore operatore per asset Guosen Securities (entrambi i titoli sono arrivati a perdere il 10% a Shanghai). Dal punto di vista macroeconomico, invece, è arrivata l’ennesima conferma del rallentamento della locomotiva cinese. Secondo i dati diffusi dall’Ufficio nazionale di statistica, infatti, i profitti del settore industriale sono calati in ottobre, per il quinto mese consecutivo, del 4,6% su base annuale, ben oltre lo 0,1% di declino segnato in settembre (in agosto la flessione era stata dell’8,8%, in quello che era stato il calo più netto da quando nel 2011 l’ente cinese aveva iniziato a monitorare il dato). Da gennaio a ottobre il calo è stato del 2% su base annuale.

A peggiorare la situazione i timori sul fatto che la Cina possa incassare una ponderazione più bassa dello yuan rispetto al previsto nel paniere delle riserve valutarie elaborato dal Fondo monetario interazionale. Il risultato è stato un sell-off come non si vedeva da tempo. Avvicinandosi al termine della seduta Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 perdono oltre il 5% mentre è di circa il 6% il declino dello Shenzhen Composite. Più limitato ma comunque deciso il declino di Hong Kong: l’Hang Seng è in flessione di circa l’1,60% (oltre il 2% invece la perdita dell’Hang Seng China Enterprises Index, sotto indice di riferimento per la Corporate China sulla piazza dell’ex colonia britannica).

A Tokyo, il Nikkei 225 ha chiuso con una perdita dello 0,30% nonostante il guadagno superiore al 2% di diversi titoli del comparto dei metalli, in scia all’apprezzamento registrato giovedì da zinco e nichel. Sul fronte macro, però, anche in Giappone le notizie non sono buone, a eccezione della disoccupazione, scesa in ottobre al 3,1% (livello più basso dal 1995). Nessuna indicazione positiva dai dati sull’inflazione (quella core, escludendo cioè gli alimenti freschi, ha segnato un declino dello 0,1% in ottobre come in agosto e settembre), mentre la spesa delle famiglie in Giappone è calata a sorpresa del 2,4% su base annua contro lo 0,1% di incremento atteso dagli economisti. A Sydney, l’S&P/ASX 200 ha limitato le perdite allo 0,16% grazie appunto all’apprezzamento di alcune materie prime che si è per altro accompagnato a nuove perdite per petrolio e oro. A Seoul il Kospi ha chiuso sostanzialmente in parità (la flessione è stata di appena lo 0,08%).

Borsa Usa

Wall Street è stata chiusa per festività. Oggi chiusura anticipata alle 19,30 (ora italiana).

Europa

Le principali Borse europee hanno aperto l’ultima seduta della settimana in ribasso. Il Dax30 di Francoforte cede lo 0,5%, il cac40 di Parigi lo 0,45%, il Ftse100 di Londra lo 0,6% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,25%.

I prezzi alle importazioni in Germania nel mese di ottobre sono diminuiti dello 0,7% su base mensile e sono scesi del 4,1% su base annuale. Le attese degli analisti erano fissate su un decremento mensile pari allo 0,2% e di un decremento annuo del 3,9%. Nel Regno Unito, l’Indice Nazionale dei Prezzi delle Abitazioni (Nationwide Housing Price Index), che misura la variazione mensile nel prezzo medio per una abitazione con un mutuo ipotecario, a novembre ha registrato una crescita dello 0,1% rispetto al mese precedente, a fronte di attese pari al +0,5%. Il dato e’ risultato inferiore alla rilevazione di ottobre pari a +0,5%. Su base annuale l’indice si e’ attestato su un valore pari a +3,7%, risultando inferiore sia al dato precedente che al consensus, fissati rispettivamente a +3,9% e +4,2% a/a.

In Francia nel mese di ottobre la spesa per consumi e’ diminuita dello 0,7% su base mensile, dopo un incremento dello 0,1% rilevato il mese precedente. Gli addetti ai lavori avevano stimato un calo del valore della spesa al consumo pari allo 0,1%. In Spagna la stima preliminare dell’inflazione (indice dei prezzi al consumo armonizzato HICP) ha mostrato nel mese di novembre una variazione negativa dello 0,4% dal -0,9% della rilevazione precedente. Le attese erano per una flessione dello 0,6% su base annua. Più tardi saranno pubblicati gli indici di fiducia nella zona euro relativi al mese di novembre. Wall Street, in occasione del black friday (che tradizionalmente danno il via alla stagione degli acquisti natalizi), chiuderà le contrattazioni in anticipo. Sul fronte societario vendite in particolare sul settore minerario.

Italia

Seduta positiva, ieri, per Piazza Affari in una giornata dove gli scambi sono stati più contenuti in scia alla festività del Giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti, con Wall Street chiusa. L’indice Ftse Mib ha guadagnato l’1,04% a 22.591 punti. Cresce intanto l’attesa del mercato per la riunione Bce di settimana prossima che dovrebbe annunciare ulteriori misure di allentamento monetario. In cross euro/dollaro è rimasto oggi in area 1,06. Nell’asta di Bot a sei mesi il rendimento medio si è attestato al -0,112%, -6 punti base rispetto al precedente record nell’asta di ottobre. Le richieste hanno superato il quantitativo offerto di 1,79 volte.

Stamane si registra, in paertura, una brusca flessione per Buzzi Unicem (-3,9%) e Cementir (-1,6%) dopo che l’autorità Antitrust ha comunicato l’apertura di un’istruttoria relativa ad una presunta intesa orizzontale sul prezzo di vendita nei confronti di Buzzi Unicem, Cementir Italia, Industria Cementi Giovanni Rossi e Holcim Italia. Deboli i petroliferi con Eni (-0,8%), Saipem (-0,7%) e Tenaris (-1%). Il greggio è in calo rispetto ai massimi di ieri.

Attualmente il future sul Brent segna 45,05 $/barile (da 46,30 circa), il WTI 42,20 $/barile (da 43,30 circa). Banca MPS (+4,1%) in forte rialzo dopo la conclusione dello SREP (Processo di Revisione e Valutazione Prudenziale) da parte della BCE per l’anno 2015, con indicazione di mantenere il requisito patrimoniale minimo in termini di Common Equity Tier 1 Ratio su base consolidata al 10,20% dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016 e al 10,75% a partire dal 31 dicembre 2016. Banca MPS al 30 settembre 2015 evidenziava un CET 1 Ratio pari al 12%, superiore quindi a quelli richiesti, tempo per tempo, dalla BCE. Sale Astaldi (+2,3% a 5,64 euro): Kepler Cheuvreux ha alzato la raccomandazione sul titolo a HOLD da REDUCE fissando un target price a 6 euro.  

I dati macro attesi oggi
Venerdì 27 Novembre 2015

USA   Chiusura Mercati anticipata alle 19,30 (ora italiana);

10:00 ITA Indice fiducia consumatori nov;

10:00 ITA Indice fiducia imprese nov;

10:30 GB PIL (2a stima) T3;

11:00 EUR Indice fiducia economica nov;

11:00 EUR Indice fiducia industria nov;

11:00 EUR Indice fiducia servizi nov;

11:00 EUR Indice fiducia consumatori (finale) nov;

13:00 GER Indice fiducia consumatori dic.