Un miliardo e due contro il dissesto idrogeologico, 12 per il piano di banda ultralarga che coprirà l’intero Paese. Il premier Matteo Renzi consegna alla stampa due progetti concreti e immediati. Due progetti che riguardano quel Mezzogiorno sul quale da giorni si è accesa la polemica e che oggi sarà oggetto di una Direzione Pd convocata ad hoc per le 15 nella sede del Nazareno. Ma davanti alla platea Dem, il premier e segretario dovrà rapportarsi anche a quella sinistra del partito con la quale i rapporti sono ormai ai minimi termini. Rapporti deteriorati dalla nomina del cda Rai, che ora rischiano di andar ben oltre la battaglia sulle riforme, portando l’ombra della scissione.
La linea del premier
La linea del premier è chiara. Dal rapporto Svimez è emerso un “quadro devastante, noi siamo convinti che ci sia bisogno di far ripartire il Sud, ma c’è anche da raccontare tante storie di successo, se continuiamo a dire che va tutto male facciamo il gioco di chi vuole impantanare il nostro Paese“, spiega ieri Renzi a Palazzo Chigi dando il senso del suo intervento in Direzione. Un senso che ha nelle parole “basta piangere” (e senza alcun riferimento a Saviano, precisa il premier) il suo nucleo semantico tanto che sul Sud è previsto alcun piano emergenziale ma “interventi mirati“, finalizzati innanzitutto a spendere nella maniera più efficace i fondi Ue.
Rinviata ipotesi ministro ad hoc
Quello di Renzi in Direzione sarà insomma il racconto di ciò che è stato e verrà fatto, a partire dal recupero dei fondi di sviluppo e coesione per Calabria, Sicilia e Campania annunciato dal Cipe. “Avanti passo dopo passo – è la linea del premier – fuori dalla crisi e dallo spettro del commissariamento di Draghi che solo un anno fa aleggiava“. Sembrano invece esclusi annunci a sorpresa, sia sulla delega sui fondi europei (al momento in testa alla presidenza del Consiglio) sia sull’ipotesi di un Ministro del Mezzogiorno.
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