Migranti, Mattarella: “Nel Mediterraneo morte e traffici disumani”

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Matera, 17 lug. (Labitalia) – “Il Mediterraneo da luogo di scambi, di cultura, di commerci, di esperienze, di costumi è in questo periodo un luogo di sofferenze, di traffici disumani, spesso di morte. Occorre far prevalere e riaffermare in pieno il suo carattere di legame di civiltà, come è stato prevalentemente per i secoli”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo a Matera all’inaugurazione della Cattedra ‘Jacques Maritain’. “La comunanza di paesaggi e di culture -ha aggiunto il Capo dello Stato- costituiscono l’humus, la base, per diritti umani, per la pace, per il dialogo”.

Nel 1939 “Maritain -ha ricordato il Capo dello Stato- denunziò il crepuscolo di civiltà che si annunziava. Polemizzava con le teorie allora prevalenti di Carl Schmitt, con il principio di inimicizia che sarebbe stato alla base del rapporto tra la varie comunità politiche diverse. Maritain lo bollava come il principio della supremazia dell’odio, contrapponendo invece l’esigenza di un altro approccio. E lo diceva ben consapevole della deriva estrema che i nazionalisti stavano recando in Europa da lì a poche settimane, con lo scoppio della Seconda Guerra mondiale”.

“Crepuscolo di civiltà: dovremmo ricordare sempre -ha proseguito il Presidente della Repubblica- la riconoscenza perenne che dobbiamo a coloro che allora ebbero la lucidità e il coraggio di denunciarlo. Come Maritain, Hannah Arendt, che denunziava la frattura, la rottura di quell’Europa dei lumi, della ragione, dei diritti umani. O come Johan Huizinga, con la sua denuncia sulla crisi della civiltà, prima di morire in un campo di concentramento ad Arnhem nel ’45. Personaggi di diversa formazione culturale, di diverse convinzioni, ma tutti accumunati nella difesa comune della civiltà”.

“Era una lezione che i pensatori, gli intellettuali, i filosofi impartivano allora alla politica. Occorre rammentarla sempre, perchè da quei germi di riserva morale che l’Europa ha tratto la capacità di ripresa e la forza per procedere in scelte, e nella loro attuazione, di integrazione, sulla base di intuizioni di statisti di grande portata e di grande statura. Quell’integrazione -ha concluso Mattarella- che da decenni assicura all’Europa pace, crescita costante, libertà”.