Migranti, mille in corteo a Napoli: Aprire i porti ad Aquarius

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Circa mille persone hanno sfilato a Napoli oggi pomeriggio per protestare contro la scelta del governo italiano di chiudere i porti alla nave Aquarius, a bordo della quale ci sono oltre 600 migranti. Dopo un presidio in piazzetta Berlinguer, i manifestanti che chiedono di “aprire i porti italiani all’Aquarius” si sono diretti verso lo scalo partenopeo per chiedere alle istituzioni italiane un cambio di politiche sull’immigrazione. La mobilitazione è promossa da tutti i comitati e movimenti antifascisti e antirazzisti della città. Ieri, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, aveva lanciato la proposta di aprire il porto della citta’ all’imbarcazione. “Vogliamo dire a Salvini che la pacchia è veramente finita per lui – dice Ndemba, un migrante che viene dal Senegal -. Ora che e’ ministro dell’Interno di questo grande Paese che e’ l’Italia, deve smetterla di fare campagna elettorale e diventare una persona seria, consapevole che l’Italia ha firmato delle convenzioni internazionali che non puo’ violare. Mio nonno – continua Ndemba – ha fatto la seconda guerra mondiale per liberare l’Europa e l’Italia dal nazifascismo. Salvini non puo’ permettersi di governare questo Paese cosi’, giocando con la pelle delle persone”. Lungo le strade della citta’, migranti e italiani hanno gridato “Odio la Lega”, intonando cori contro il ministro dell’Interno e il suo partito. Non mancano critiche al Movimento 5 Stelle, in particolare al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. “Piu’ Balotelli Meno Toninelli” e’ lo slogan che compare su uno dei tanti cartelli che i manifestanti portano con se’. Davanti al corteo, un grande striscione con la scritta “Aprite i porti, welcome refugees” ha accompagnato la sfilata degli attivisti fino al porto di Napoli. “Negare accoglienza e assistenza a persone in mare – denuncia l’associazione nazionale antirazzista interetnica 3 Febbraio – che rischiano la vita e’ contro ogni principio di umanita’. Per questo dobbiamo farci sentire: accogliere è un dovere. Non ci stiamo ai giochi di palazzo, alle ragioni degli stati, alle azioni di chi come Salvini e il suo governo alimentano odio e razzismo mettendo a rischio la vita delle persone”.