Milano, 13% start up hi tech nate con contributi comunali

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Milano, 28 dic. (Labitalia) – D
elle complessive 1.207 start up innovative e hi-tech nate a Milano, 157, pari a circa il 13%, hanno beneficiato di contributi o bandi erogati dal Comune di Milano. A renderlo noto l’assessore alle Politiche per il lavoro, attività produttive e commercio, Cristina Tajani in occasione della presentazione della ricerca effettuata dal Comune di Milano per valutare gli effetti dei bandi realizzati. Dal 2012 al 2017 sono 996 le attività aiutate a nascere e a svilupparsi, a vario titolo, dal Comune di Milano. Nello specifico: 491 nuove imprese, di cui 157 startup innovative, e 505 realtà già esistenti prima del 2012. Un concreto sostegno che ha potuto contare su un contributo complessivo da parte dell’amministrazione di circa 15 milioni di euro in cinque anni grazie ai bandi che si sono succeduti: Risorse in periferia, Welcome business, Tira su la cler, Tra il dire e il fare-Impresa in periferia, Imprese ristrette, Startupper.

Risorse che hanno generato circa 790 milioni di euro di fatturato per le imprese interessate e permesso la creazione di 2.413 posti di lavoro per i soggetti fondatori delle stesse imprese che sono: per il 62% maschi, il 25% donne e per il 13% società oltre a 8.200 addetti che, a vario titolo, sono impiegati e ruotano intorno a queste realtà. “Numeri che dimostrano – commenta l’assessore Tajani – come il sistema che abbiamo creato a supporto delle imprese e delle start up funzioni non solo nel primo anno (quello dei contributi) ma anche successivamente, con un tasso medio di sopravvivenza delle nuove realtà a 5 anni di oltre il 95%. Un risultato reso possibile soprattutto grazie alla rete degli otto incubatori d’impresa creati dal Comune in questi anni capaci di accompagnare i nuovi progetti dall’idea imprenditoriale all’affermazione sul mercato. Senza dubbio questi dati dimostrano come Milano e il suo sistema economico siano vivaci e capaci di offrire ai giovani l’opportunità di sviluppare i propri progetti: infatti quasi il 70% dei neo imprenditori è under 35”.

Delle 491 nuove realtà imprenditoriali il 40% opera nei servizi, il 34% nel commercio, il 12% nell’industria e artigianato, il 13% in altri settori e solo l’1% nell’agricoltura e nel settore ittico. Significativo il tasso di sopravvivenza che a cinque anni fa segnare una media del 93% con complessivi 1.431 soggetti fondatori e 2.254 addetti.