Milano, grande successo per la Città della Pizza: 20 mila visitatori in due giorni

178

La Città della Pizza si conferma un format di straordinario successo: 20 mila presenze registrate e sold out di prodotti, dopo oltre 17 mila piatti serviti, alla prima milanese della manifestazione ideata da Vinòforum e realizzata con la collaborazione di Ferrarelle. Per due giorni, sabato 26 e domenica 27 ottobre, all’interno degli spazi di Fabbrica Orobia si sono succeduti oltre 45 tra i migliori maestri pizzaioli provenienti da tutta Italia, protagonisti anche delle varie iniziative “collaterali” – ben 22 incontri, tra workshop tecnici e laboratori per appassionati, nonché 12 kids lab dedicati ai più piccoli – andate in scena anch’esse con posti completamente esauriti.
A conquistare il pubblico, dunque, l’elevata qualità e la grande varietà dell’offerta messa in campo. Pizza per tutti i gusti e di tutti gli stili: “Napoletana”, “All’italiana”, “A degustazione”, “Al taglio” e “Fritta”, senza dimenticare le proposte “Senza glutine” e i golosi “Fritti all’italiana”. Quid in più dell’edizione in terra lombarda è stato poi il tema dell’avanguardia, scelto per l’occasione dal team di autori composto da Emiliano De Venuti, ideatore de La Città della Pizza e CEO di Vinòforum, dai giornalisti Luciano Pignataro, Luciana Squadrilli e Tania Mauri e dal maestro pizzaiolo, del marchio Berberè, Matteo Aloe.
“Un successo che – sottolinea Emiliano De Venuti – è andato oltre ogni più rosea aspettativa. A tal punto da non essere riusciti, purtroppo, a soddisfare tutte le richieste di prodotto e di questo ci dispiace. Ma del resto stiamo parlando di prodotti fatti da artigiani, che per la loro stessa natura non possono essere illimitati. In generale abbiamo ottenuto una risposta magnifica da parte della città di Milano e di un pubblico che si è dimostrato attento e curioso anche nei diversi momenti di approfondimento tecnico. Tutto ciò a conferma di un format vincente, ma soprattutto a dimostrazione della grandezza della pizza, per anni relegato a prodotto di serie B e ora, giustamente, elemento iconico del made in Italy, rivalutato grazie a un eccezionale lavoro di squadra che ha coinvolto, e continua a coinvolgere, pizzaioli, artigiani e tanti addetti ai lavori. Dal canto nostro continueremo a lavorare per offrire al pubblico eventi di questo genere, dove fare prima di tutto cultura, informare sul concetto di qualità, insegnare che solo grazie alla conoscenza e alle esperienze accumulate si è in grado di distinguere tra artigianalità e prodotto di massa”.