Mimmo Jodice porta le sue immagini al Museo di Capodimonte

228
in foto Mimmo Jodice con Andy Warhol e Joseph Beuys

di Maria Carla Tartarone Realfonzo

Dopo aver visto tante mostre di fotografia di Mimmo Jodice e averne scritto con ammirazione, non mi meraviglia che al fotografo, protagonista dell’arte napoletana della Fotografia, si proponga di sistemare le sue opere al Museo di Capodimonte, un sito che sebbene difficile da raggiungere, è molto amato dagli studiosi napoletani ed è sempre stato seguito con cura soprattutto da quando, nel 2015, a guidarlo vi è giunto dalla Francia il direttore Sylvain Bellenger. Si è deciso che le opere del Maestro Jodice verranno sistemate nella Palazzina Cataneo, una delle costruzioni site nell’immenso parco del Bosco di Capodimonte, a cui sono destinati tre suoi cicli di opere e così si ricorderà che Napoli, una città preziosa, già nell’Ottocento veniva chiamata la “Capitale della fotografia” un’arte che già nel Seicento si sviluppava qui da noi. Il famoso Maestro ha sempre con generosità concesso le sue opere in mostra presso vari luoghi, italiani ed europei ed anche in America e in Africa, aiutato anche dalla moglie Angela, anche nell’uso della sua preziosa Camera Oscura, che ultimamente è stata smontata e che dovrà essere accuratamente rimontata per essere sistemata a Capodimone. In una intervista recente Jodice racconta di quanto sia importante per lui la camera oscura, quanto i nostri luoghi siano significanti e come abbiano bisogno del nostro amore e del nostro rispetto. Nato nel 1934, il suo lavoro è iniziato già nel 1950, e nel1968 entra nel mondo dell’Arte con anche lo stimolo dei galleristi Lucio Amelio e di Lia Rumma, e nella partecipazione alle opere di Andy Warhol, di Rauchenberg che molto erano diffusi a Napoli, che divennero amichevolmente più attivi insieme. Attendiamo di vederlo a Capodimonte.