Nella capitale egiziana si è svolto il 5 Dicembre 2018, la conferenza delle missioni archeologiche italiane attive in Medio Oriente e Africa settentrionale : aperta da discorsi di benvenuto pronunciati dal ministro delle Antichità egiziano, Khaled El-Enany, e dell’ambasciatore d’Italia al Cairo, Giampaolo Cantini.
L’apertura della conferenza dal titolo “L’archeologia italiana in Egitto e nei Paesi Mena” (IAM2), a cui hanno partecipato fino a sabato una sessantina di archeologi italiani, si é svolta nella sede del ministero delle Antichità (il proseguimento é in corso in un hotel della capitale egiziana).
La conferenza, accompagnata da una mostra documentaria sul lavoro delle spedizioni italiane, è strutturata in una sessione d’apertura con sei “discorsi-chiave” tenuti da “famosi egittologi egiziani ed italiani” e da otto “tavole rotonde”, emerge dal programma.
I temi sono “quale archeologia oggi?”; l'”Archeologia multidisciplinare” con le sue tecnologie, scienze applicate e documentazione; la conservazione e accesso ai siti archeologici; la capacità formativa delle missioni italiane; la valorizzazione turistica dei siti; gli archivi; le “potenzialità e sfide” poste dalla globalizzazione per il settore; le attività degli istituti archeologici stranieri in Egitto. I primi due discorsi-chiave sono tenuti dal segretario generale dell’Alto consiglio delle Antichità egiziano, Mustafa Wasiry (sulle più recenti scoperte fatte in Egitto), e da Patrizia Piacentini, professore ordinario di Egittologia presso l’Università degli Studi di Milano (sul ruolo degli archivi). La IAM2, organizzata dal Centro archeologico italiano e dall’Istituto italiano di cultura del Cairo, viene aperta al ministero delle Antichità egiziano per poi proseguire in un hotel.
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