A cura di Antonio Arricale Bce: scatta il piano anti-deflazione. Tassi ai minimi storici e rendimenti negativi per i depositi. Iniezione di liquidità da 400 miliardi per riattivare il credito. Ma tra A cura di Antonio Arricale
Bce: scatta il piano anti-deflazione. Tassi ai minimi storici e rendimenti negativi per i depositi. Iniezione di liquidità da 400 miliardi per riattivare il credito. Ma tra le misure manca il QE, vale a dire un vero e proprio piano di “quantitavite easing”. Sicché, dopo l’euforia iniziale, i mercati – a ben vedere – ci hanno un po’ ripensato. Né sono bastate le parole di Draghi: “Non è finita qui”. Dopo essere scivolato a 1,351 (-0,64%) nel cambio con il dollaro, l’euro è tornato in area 1,36 al pari dello Spread che è risalito a quota 158 dopo aver toccato 148 punti base. Il “quantitative easing”, la cui traduzione letterale è “alleggerimento quantitativo” – ricordiamo – è un piano di allentamento monetario, mediante il quale le banche centrali si pongono quali acquirenti di beni (generalmente si tratta di azioni o titoli di stato) con denaro creato “ex-novo” e al fine di incentivare la crescita economica. E’ per questo il QE viene anche chiamato “stimolo”. E lo stimolo, per ora, non sembra essere ritenuto sufficiente. In ogni caso, abituati di solito a fare i conti in Europa con le ripercussioni delle scelte prese dalla Fed, stavolta è stata Wall Street a beneficiare delle decisioni prese ieri dalla Bce. Dow Jones, S&P 500 hanno toccato nuovi record: il Dow Jones ha guadagnato lo 0,59% a quota 16.836,11; lo S&P 500 è cresciuto dello 0,65% a 1.940,46 punti; bene anche il Nasdaq salito dell’1,05% a 4.296,23 punti. Piazza Affari L’avvio delle contrattazioni a Piazza Affari nell’ultima seduta settimanale dovrebbe evidenziare variazioni poco significative con il Ftsemib che dovrebbe confermarsi in prossimità della soglia dei 22 mila punti. Dopo l’ennesimo rally della vigilia non si esclude che gli operatori possano decidere di monetizzare parte dei guadagni incassati nelle ultime settimane alla vigilia del weekend. Attenzione a livello societario ai titoli Terna e Snam entrambe oggetto di un downgrade da parte degli analisti della Credit Suisse. Telecom Italia: L’antitrust brasiliano ha rigettato il ricorso di Telefonica, confermando così l’obbligo a suo carico di ridurre la sua presenza sul mercato brasiliano dove controlla Vivo e indirettamente Tim Brasil tramite la partecipazione in Telecom Italia detenuta attraverso la holding Telco. E’ quanto ha riportato il quotidiano Estadao. Telefonica deve così scegliere: vendere il 50% di Vivo o cedere la sua partecipazione indiretta in Tim Brasil. Europa L’esperimento del presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, di comprimere in negativo i tassi di interesse per i depositi bancari presso la BCE, potrebbe non bastare per soddisfare quello che gli investitori chiedono, ovvero un segnale che rafforzi i mercati in prospettiva, vista la fragilità dell’economia europea. L’attesa è quindi per misure più radicali come, appunto, un “quantitative easing” per fermare una pericolosa deriva deflazionistica. Draghi ha detto che gli acquisti di asset su larga scala sarebbero giustificati solo da un peggioramento delle prospettive a medio termine dei prezzi e con l’inflazione bloccata ben al di sotto dell’obiettivo della BCE per gli ultimi otto mesi, è uno scenario che rimane possibile. Oggi i mercati europei sono chiamati a confermare la buona intonazione delle ultime giornate dopo l’ennesimo taglio ai tassi e l’iniezione di liquidità da 400 miliardi annunciati ieri dalla Banca centrale europea. Da seguire in particolare il Dax che ha toccato, nell’intraday di ieri il nuovo massimo storico oltre i 10 mila punti. Sempre dalla Germania da segnalare il deludente dato relativo alla produzione industriale che ad aprile è sì salita, ma meno delle attese degli analisti. Infineon: è finita sotto la lente degli analisti. Gli esperti di Berenberg hanno infatti deciso di rivedere al rialzo il prezzo obiettivo sul produttore di semi-conduttori tedesco portandolo a 7,70 euro dal precedente 7 euro, fissando la raccomandazione a hold. Per il broker i margini di Infineon sono recentemente cresciuti oltre la media del settore e questa tendenza dovrebbe proseguire anche durante l’anno in corso. Borsa giapponese L’indice nikkei chiude stabile a -0,01% Chiusura moderata per la piazza di Tokyo, dove l’indice Nikkei chiude stabile a -0,01%. La borsa inizialmente era stata galvanizzata dal rally messo a segno da Wall Street e dall’Europa, sull’onda delle misure di stimolo annunciate dalla BCE. La mossa ha infatti aveva provocato un ulteriore apprezzamento del dollaro sia contro euro che contro lo yen. La prudenza ha poi preso il sopravvento, in vista degli importanti dati occupazionali in USA, in calendario per questo pomeriggio. La debolezza dello yen, però, ha aiutato i titoli dei grandi esportatori giapponesi, consentendo al mercato di tenere una piccola parte dei guadagni. L’indice Nikkei ha terminato in modesto rialzo dello 0,02% a 15081,66 punti, mentre il Topix ha guadagnato lo 0,12% a 1234,25 punti. Tra le altre piazze asiatiche, Seul archivia un ribasso dello 0,66% e Taiwan lima lo 0,07%. Caute le altre borse asiatiche, che chiuderanno più tardi le rispettive sedute, con Hong Kong che cede lo 0,31%, Shangai l’1,05% e Kuala Lumpur dello 0,15%, mentre Singapore sale dello 0,54%, Bangkok dello 0,23% e Jakarta dello 0,34%. Borsa Usa Oggi è il D-Day per la disoccupazione americana Gli investitori attendono con ansia la diffusione di queste statistiche perché non si hanno ancora le idee chiare su quale sia esattamente lo stato di salute dell’economia a stelle e strisce. Mercoledì sera nel consueto Beige Book mensile, la Federal Reserve ha assicurato che l’economia degli Stati Uniti è in buona salute e che il ritmo di espansione resta tra il “moderato” e il “modesto”. Questa conferma arriva a circa una settimana dalla diffusione del deludente PIL USA, che ha registrato uno scivolone inatteso nel primo trimestre, mandando in confusione un po’ tutti. Una contrazione dello 0,1%, infatti, non ci permette di parlare di ripresa economica consolidata. Positive le prospettive occupazionali fornite dalla Fed, anche se qualche Distretto ha lamentato la mancanza di manodopera qualificata. Se il dato odierno confermasse un miglioramento del quadro occupazionale statunitense allora la Banca Centrale americana potrebbe tra qualche mese decidere per un restringimento della politica monetaria e portare i tassi d’interesse ad un livello più alto, abbandonando totalmente le misure di stimolo all’economia. Le attese del mercato sono per un tasso di disoccupazione stabile al 6,9%, a maggio con gli occupati non agricoli in aumento di 210mila unità, dalle 273mila di aprile.
I dati macro attesi oggi Venerdì 6 Giugno 2014 *GIAPPONE 07h00 – superindice aprile prel.(precedente: 10,71 punti; consenso: 106,2 punti) *GERMANIA 08h00 – bilancia commerciale aprile (precedente: 14,8 mld euro destagionalizzato) – produzione industriale aprile (precedente: -0,5% m/m; previsione: +0,5% m/m; consenso: +0,3% m/m) *SPAGNA 09h00 – produzione industriale aprile (precedente: -0,5% m/m, +0,6% a/a; previsione: +0,8% a/a) *G.B. 10h30 – bilancia commerciale beni aprile (precedente: -8,5 mld gbp) *USA 14h30 – nuovi posti lavoro settori non agricoli maggio (precedente: 288.000 unità; previsione: 220.000 unità; consenso: 218.000 unità) – nuovi posti lavoro settore privato maggio (precedente: 273.000 unità) – disoccupazione maggio (precedente: 6,3%; previsione: 6,4%; consenso: 6,4%) *Alle 11h00 è atteso il discorso di Constancio (Bce) *Sono attese le celebrazioni dello sbarco in Normandia *E’ atteso un meeting bilaterale tra il cancelliere tedesco Angela Merkel e il presidente russo Vladimir Putin in Normandia.