Modifiche alla legge sull’Autonomia, ok del Consiglio regionale della Campania

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Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Gennaro Oliviero, ha approvato con 33 voti favorevoli, 14 contrari e tre astenuti il disegno di legge “Proposta di legge alle Camere ai sensi dell’articolo 121 della Costituzione recante ‘Modifiche alla legge 26 giugno 2024, n. 86” che detta modifiche alla legge sull’autonomia. Il testo di legge è stato approvato a maggioranza, con il voto contrario dei gruppi del centrodestra, della consigliera Maria Muscarà (gruppo misto) e l’astensione del Movimento 5 Stelle. “Con la proposta di legge si propongono modifiche alla legge attuativa della autonomia differenziata e si persegue l’obiettivo – ha spiegato il presidente della I Commissione Giuseppe Sommese (Azione) – di ricondurre l’articolato ai doverosi canoni di legittimità costituzionale attraverso modifiche idonee ad assicurare, sul piano concernente i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), che gli stessi siano effettivamente garantiti e finanziati sulla base di criteri ispirati all’eguaglianza tra tutti i cittadini; sul piano formale e procedimentale, che non siano mortificate le attribuzioni delle Regioni e del Parlamento. Inoltre, la proposta di legge, pone il divieto di dare vita a contratti differenziati in settori fondamentali, come la sanità e l’istruzione, che creerebbero differenze abissali tra regioni e regioni e quindi ulteriori divari”. “La Campania – ha ricordato Sommese – guida, insieme con altre Regioni, l’importante iniziativa per il referendum abrogativo della legge attuativa differenziata, che ha registrato oltre un milione di firme, e questa proposta di legge si pone in parallelo per mitigare gli effetti della legge”.

“Il presidente De Luca ha sostenuto l’autonomia differenziata ed, oggi, invece, sposa una lotta senza quartiere contro la stessa autonomia differenziata senza nemmeno aver letto la legge stessa – ha sottolineato il capogruppo della Lega Severino Nappi – con questa azione incoerente dimostra soltanto la sua incapacità di superare la sfida del buon governo della Regione tanto che la Campania è ultima in tutti i settori fondamentali, dalla sanità al lavoro. In particolare sulla sanità si parla ancora del riparto del fondo sanitario e delle penalizzazioni subite dalla Campania ma non si dice alcunchè su come sono state spese le ingenti risorse attribuite. Sull’autonomia differenziata, ci sarebbe dovuto essere un confronto serio ed invece di presenta una proposta di legge che è soltanto ipocrisia”. “Il Movimento 5 Stelle ha intrapreso da subito una battaglia totale contro l’autonomia differenziata, perché dannosa per il Sud Italia, una legge che va abolita tout court, sulla quale rifiutiamo ogni ipotesi di trattativa e di mediazione – ha sottolineato il consigliere Gennaro Saiello (M5S) – ed invece nella proposta di legge all’esame vediamo una posizione più blanda ed incomprensibile”. “La Campania, insieme con altre Regioni, ha avanzato ricorso davanti alla Corte Costituzionale per il referendum abrogativo della legge attuativa dell’autonomia differenziata e quello non si tocca e non si discute – ha spiegato l’assessore regionale al Bilancio, Ettore Cinque – questa proposta di legge, invece, vuole riaprire in Parlamento il confronto sul tema per rimediare a quei contenuti che stridono con un Paese unito dove i diritti vengono garantiti da nord a sud”. “La Regione Campania vanta di essere capofila della battaglia referendaria contro l’autonomia differenziata e questa proposta di legge è incoerente con essa” – ha detto la consigliera Maria Muscarà (gruppo misto)- per la quale, più che i lep, occorre chiedere l’applicazione dei lop, ovvero dei livelli omogenei delle prestazioni da nord a sud”. “Con l’autonomia differenziata si svuole estendere alle Regioni a Statuto Ordinario lo stesso modello delle Regioni a Statuto Speciale in alcune delle quali, come il Trentino Alto Adige, l’andamento del pil è stato del 41% superiore a quello del Paese, non a caso quest’ultima regione ha chiesto la delega di tutte le funzioni e il relativo extragettito prodotto fiscalmente sul territorio – ha detto il consigliere Francesco Picarone (Pd) – quindi, chi propone l’autonomia differenziata vuole perpetuare l’aumento della ricchezza per alcune regioni richiedenti; la proposta di legge all’esame serve anche per portare alla luce queste problematiche”. “Premesso che il centrosinistra ha grandi responsabilità nella autonomia differenziata, questa nostra proposta serve anche per fare un’operazione di chiarezza e di responsabilità in Parlamento e per fissare per legge alcuni principi chiari” – ha concluso il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – che ha aggiunto: lo Stato deve garantire le stesse risorse per la sanità dal Piemonte alla Sicilia; impedire che ci siano contratti integrativi regionali per evitare che i medici che operano nelle regioni del nord abbiamo stipendi che sono il quadruplo di quelli del sud; garantire per la sanità pubblica lo stesso numero di personale sanitario ogni mille abitanti; trovare i fondi per finanziare i lep”.