Trump è tornato, ma il mondo non è più quello di quattro anni fa

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Venendo man mano a conoscenza di più particolari della vittoria di Trump delle elezioni USA, il neo primo cittadino sta ritornando nello Studio Ovale della Casa Bianca per dare il via libera ufficialmente all’esecuzione del mandato ricevuto dai suoi connazionali. È il secondo per lui, il 47° per il Paese e, ricevendone la conferma ufficiale, gli sarà consentito di rappresentare in pieno gli USA nel mondo. È un mondo variegato, quello che vuol vederlo operare, che si pone su osservatori con notevoli modifiche nella sostanza. Essi, rispetto alle versioni che Trump ha avuto modo di testare dalle sue comparse sia sui campi di battaglia che nelle stanze dove chi era al comando decideva, ora riportano realtà e loro combinazioni sostanzialmente diverse. Non tutti hanno conservato un’immagine adamantina dei trascorsi del precedente incarico del Presidente rieletto. Trump, perciò dovrà portare avanti al più presto almeno due operazioni per cercare di rimanere in groppa al toro fino alla scadenza del mandato. La prima, ricorrere a qualunque supporto informativo per avere una visione del mondo attuale, soprattutto in chiave politica, che certamente fin’ora non gli è riconosciuta. Ciò nonostante gli facciano da spalla Elon Musk e i suoi collaboratori diretti. La seconda dovrebbe essere l’ottenimento dal Parlamento di due chiavi, una politica e una economica, che possano essergli di aiuto per accedere dove i soldati americani stanno combattendo al fianco degli eserciti locali. Ciò il più delle volte perché attaccati ferocemente dalla Russia e, in parte, dalla Cina. Con l’augurio speranzoso che l’ardire a adottare comportamenti del genere resti confinato solo verso Mosca e Pechino. Sono tanti altri i rapporti che Trump dovrà rivedere con alleati e non, e certamente tra di essi ci saranno anche quelli di tipo economico. A tal punto chi certamente dovrà rivedere i programmi è la UE, che aveva fatto (male) il conto, leggasi programma generale, dando abbastanza
per scontata la rielezione di Biden e quindi la conferma degli accordi mercantili conclusi con lui. Meglio sarà non fasciarsi la testa prima di essersela rotta. Allora, facendo compiere uno scalo tecnico alla fantasia, sarà bene, non fosse altro che per scaramanzia, unirsi al coro e augurargli:” Buon lavoro, ri-presidente Trump”, facendo finta di dimenticare il passato, almeno all’inizio.