Dal presidente della Repubblica alle più alte cariche regionali e cittadine, in tantissimi hanno voluto ricordare la figura dello storico Giuseppe Galasso, morto oggi all’età di 88 anni. Ecco una carrellata di dichiarazioni.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: Intellettuale con passione civile
“Scompare con Giuseppe Galasso una grande figura del mondo intellettuale italiano. Alla sua cultura di storico e di studioso del pensiero politico ha saputo unire una ricca umanità e una incrollabile passione civile, che ha animato nel tempo il suo impegno e ha contribuito a rafforzarne l’autorevolezza. Giuseppe Galasso ha posto la sua intelligenza a servizio dello sviluppo del Paese, coniugando con sapienza l’elaborazione di un meridionalismo moderno con l’ideale europeo. Uomo di governo, ha aperto una strada, anche sul piano legislativo, per la necessaria tutela del paesaggio, componente essenziale della nostra stessa identità nazionale. Desidero esprimere l’apprezzamento della Repubblica per il suo insegnamento e la vicinanza e la solidarietà ai familiari, agli amici che si nutrivano del confronto con lui, a tutti coloro che l’hanno conosciuto e apprezzato nel suo ruolo di professore, di esponente del pensiero laico e liberale, nel suo impegno politico e di governo, nei suoi studi che sono continuati fino a quando le forze lo hanno consentito”.
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: Mancherà la sua intelligenza critica
“Ci mancherà #GiuseppeGalasso, la sua intelligenza critica, l’impegno politico e intellettuale per il Sud, l’intuizione della legge per la tutela del paesaggio”.
Il Ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti: Il Paese perde un grande intellettuale
“Con Giuseppe Galasso il nostro Paese perde un grande intellettuale e un fine meridionalista. Magistrale la sua capacità di analisi, di stimolo alla politica a trovare soluzioni avanzate. A far da collante, una forte passione civile. Perdiamo un grande italiano”. .
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: Grave perdita per il Sud
“Storico, meridionalista, Giuseppe Galasso ha sempre unito l’attività politica e l’impegno civile alla riflessione profonda sulle radici della questione meridionale e al rilancio dell’attenzione sul Mezzogiorno. Ci siamo incontrati spesso e avevamo avviato una proficua collaborazione con la Fondazione Ente Ville Vesuviane, che presiedeva. La sua scomparsa e’ una grande perdita per tutti, per Napoli e per il Sud”.
L’assessore alle Attività Produttive della Regione Campania, Amedeo Lepore: Storico di livello europeo
“Giuseppe Galasso è stato un grande meridionalista, uno storico di livello europeo, una personalità ricca di interessi e di attività in tutti i campi della conoscenza e dell’azione. Il suo impegno è stato sempre costante, dall’università alla ricerca, dalla cultura alle istituzioni. Sembrava non dovesse mai interrompere il flusso continuo di un lavoro al tempo stesso intenso e pregevole. Purtroppo non è stato così e ci ha improvvisamente lasciato. Lo ricordiamo e lo ricorderemo per la sua passione civile, i suoi insegnamenti preziosi e la sua tenacia di uomo del Sud. Anche nei momenti più difficili, quando sembrava imporsi una ‘questione settentrionale’, non ha mai abbandonato l’idea, i valori e l’impegno meridionalista. Concreto e profondo. Ha impersonificato il Mezzogiorno nuovo, che non si arrende e neppure si affida alla sterile lamentazione, ma che costruisce il suo futuro sulla sua capacità di riscatto, sul suo protagonismo di grande attore dell’Italia e dell’Europa. Rendiamo omaggio a una personalità che ci ha aiutato e ci aiuterà a comprendere la storia e il nostro tempo, a realizzare le condizioni per lo sviluppo produttivo di Napoli, della Campania e del Mezzogiorno”,
La presidente del Consiglio, Rosetta D’Amelio: Grave perdita, la sua legge ancora oggi di grande impatto
“La scomparsa di Giuseppe Galasso, storico e meridionalista, è una grave perdita per il Sud e la città di Napoli, Nella sua attività professionale e politica aveva riflettuto nel profondo sulle cause della questione meridionale, unendo all’impegno intellettuale la passione civile”. “E’ stato sottosegretario ai Beni Culturali e per l’Intervento Straordinario nel Mezzogiorno e la legge Galasso, approvata nel 1985, rappresenta ancora oggi un provvedimento legislativo di forte impatto: attraverso di essa infatti le Regioni furono obbligate alla redazione di un piano paesaggistico per la conservazione del territorio e delle sue bellezze. Ci lascia scritti preziosi, utili alle giovani generazioni per comprendere al meglio il nostro tempo. A loro si era dedicato da docente presso diverse università italiane e collaborando con centri studi, come il Centro Guido Dorso di Avellino”.
Il Comune: Cordoglio per la scomparsa
“L’Amministrazione comunale esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Galasso, storico, politico e professore universitario, dal 1980 Presidente della Società napoletana di Storia Patria”.
Il rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa Lucio d’Alessandro: È stato il padre del paesaggio come bene culturale
“Il rilievo scientifico di quasi settant’anni di studi e di ricerche che lo ha reso uno degli storici più importanti degli ultimi 50 anni è sotto gli occhi di tutti. Ma oggi mi piace ricordare soprattutto un altro grande lascito di Giuseppe Galasso al nostro Paese: il concetto di tutela del paesaggio come bene culturale, un concetto prima culturale e poi normativo a cui si è dedicato per lunghi anni ed in particolare durante i quattro anni da sottosegretario di Stato al Ministero per i Beni e le attività Culturali (1983-1987) fino alla stesura della legge ‘pilastro’ del settore della tutela paesaggistica in Italia che giustamente porta il suo nome: la legge 431 del 1985 “Disposizioni per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale”, da tutti conosciuta come “Legge Galasso”.
Il rettore della Federico II Manfredi: Faremo tesoro della sua lezione
“La scomparsa di Peppino Galasso è una grande perdita per il nostro Ateneo, per il Mezzogiorno e per il Paese. Intellettuale raffinato e studioso rigoroso ha testimoniato la visione di un Mezzogiorno che guarda all’Europa, consapevole del suo ruolo ma lontano da rivendicazioni nostalgiche. La Federico II farà tesoro del suo insegnamento guidando i giovani ad essere protagonisti di un Sud pienamente europeo”.
L’ex sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino: Grave perdita per Napoli
‘La morte di Giuseppe Galasso costituisce una grave perdita per la città di Napoli. Galasso univa ad una profonda cultura una forte e vivace umanità che lo portava sempre ad interessere un colloquio con i suoi interlocutori, fossero studenti, studiosi o semplici cittadini. Storico e meridionalista lascia un grande patrimonio culturale, ma quello che di lui certamente non sarà dimenticato è il suo impegno per la tutela dell’ambiente e del patrimonio artistico. Anche per questo la città di Napoli ha verso di lui motivi di profonda e vivissima gratitudine. Ai suoi familiari va la mia commossa e profonda solidarietà”.
Il presidente dell’Acen Federica Brancaccio: Ci mancherà per valore sua analisi
“Con Giuseppe Galasso scompare un altro grande testimone della nostra storia e della nostra cultura. Galasso ci mancherà per il valore e l’acume della sua analisi, per la passione civile e l’illuminato pensiero meridionalista che hanno contraddistinto il suo impegno e le sue opere”.
Il capo della opposizione di centrodestra in Consiglio regionale Stefano Caldoro
“Giuseppe Galasso. Meridionalista moderno. Intellettuale raffinato e politico di valore. Una grave perdita per la nostra città”.
L’assessore comunale alla cultura Nino Daniele: La nostra città perde uno dei suoi figli più eminenti
“Il suo apporto alla vita intellettuale, civile e politica dell’Italia e dell’Europa costituisce un patrimonio scientifico, critico e di opere di immensa portata. Il suo desiderio di conoscenza era infinito. Di ciò è testimonianza la vastità dei suoi interessi e delle sue ricerche. Mai pago dei risultati è stato sempre proteso a aggiornare metodi e criteri di indagine e di analisi per aprire all’intelletto umano nuovi orizzonti. Fosse solo per questo nessuno potrà tentare di volgere a fini di conservazione il suo impegno. Così come immenso era il suo amore per Napoli. Avvertiva, memore della lezione crociana, inquietudine e ansia per il suo destino di città nobilissima e conduceva con passione e ironia, tutte le volte che lo riteneva necessario (cioè costantemente), battaglie ideali e programmatiche senza sottrarsi e risparmiarsi mai. A Napoli ha donato tesori di conoscenza storica e filosofica che tocca ai giovani studiosi, con alacre responsabilità, custodire ed accrescere. E’ stato per me un raro e prezioso privilegio aver avuto nel corso di tanti anni con lui occasioni di dialogo, di confronto, di collaborazione. Era, contro i tempi, capace ”invigilare se stesso”. Proprio sottomettendosi a questo nobile costume intellettuale si schermiva oltre il dovuto sia personalmente sia a ciò inducendo le persone a lui più care e vicine. Ma in questi momenti avvertiamo con chiarezza incontrovertibile che il suo posto è tra coloro che lasciano un’impronta indelebile nel cammino di una comunità. E’ nostro dovere e nostra responsabilità lavorare con tutte le Istituzioni che si sono avvalse e arricchite del suo lavoro per trarre tutti i frutti possibili dalla sua lezione di pensiero e azione ”in soccorso dei governi” per il bene e la felicità dei cittadini”.