(di Rosanna Codino, ANSA).
La magistratura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti del padre di Nicolo’ Feltrin, il bimbo di due anni di Codissago di Longarone (Belluno) morto all’ospedale di Pieve di Cadore per un malore che lo ha colto subito dopo pranzo e ad alcune ore distanza da una escursione al vicino parco. Per Simone Marcon, pm della Procura, si tratta di un atto dovuto per consentire l’autopsia, in programma mercoledi’. Il padre Diego, 39enne boscaiolo, ha raccontato che si trovava nell’area giochi con il figlio, proprio alle spalle della loro abitazione, quando il piccolo ha raccolto da terra una cosa scura e l’ha portata alla bocca. “Erano rientrati per il pranzo – racconta il nonno paterno Sergio – Hanno mangiato qualcosa e poi Nicolo’ ha iniziato a sentirsi male, sembrava intontito”. I genitori lo hanno caricato in auto e portato di corsa all’ospedale dove e’ stato preso in carico come “codice rosso”. Il piccolo era addormentato, con una grave insufficienza respiratoria e il battito cardiaco rallentato. Tutti i tentativi di rianimarlo sono stati vani, nel pomeriggio il piccolo e’ morto. Ora restano i perche’ di una tragedia che al momento non ha senso. I Carabinieri hanno ispezionato sia il parco che l’abitazione della famiglia alla ricerca di elementi utili alle indagini. Si spera che qualche risposta venga dall’anatomopatologo Antonello Cirnelli di Portogruaro, a cui sara’ conferita la consulenza nell’udienza prevista per mercoledi’ alla Procura dolomitica. Fondamentali saranno gli esami tossicologici che permetteranno di far chiarezza sulla presunta sostanza ingerita accidentalmente dal bambino. “Non so davvero cosa possa essere successo a mio figlio – ripete Diego Feltrin, che il giorno dell’accaduto era a casa di riposo, mentre la mamma Serena era uscita per andare a lavorare – non riesco nemmeno a guardare le sue foto”. L’uomo e’ rappresentato dal legale bellunese Mauro Gasperin, il quale potra’ nominare un proprio consulente di parte in vista dell’autopsia sul piccolo. In queste ore amici e parenti non lasciano mai soli Diego e Serena. Raccontano che soprattutto la mamma e’ disperata, non sa darsi un perche’. La coppia era andata ad abitare tre anni fa nell’appartamento nel grande condominio al centro di Codissago e conduceva una vita semplice, con un unico ‘lusso’, l’amore di entrambi per la montagna.