Multe: +81% in dieci anni

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Roma, 26 mag. (AdnKronos) – Nel 2016 gli oltre 8 mila Comuni italiani hanno disposto quasi 2,5 miliardi di euro di multe per violazioni al Codice della strada, ma hanno riscosso solo circa 1 miliardo (cioè il 38,8%). Rispetto a 10 anni prima, la situazione per le casse comunali è peggiorata moltissimo. Nel 2006, infatti, a fronte di 1,3 miliardi di multe comminate, a onorarle era stato quasi il 60% dei destinatari della sanzione. Lo rileva la Cgia di Mestre.

Negli ultimi 10 anni, segnala la CGIA, le multe comminate dai vigili urbani a seguito della violazione del codice della strada sono aumentate di quasi l’81%, ma il numero di automobilisti che le hanno pagate è sceso drasticamente. Nel 2016, ultimo anno in cui i dati sono disponibili, appena il 39% di chi ha ricevuto una contravvenzione per aver lasciato l’auto in divieto di sosta o per non aver rispettato i limiti di velocità ha eseguito il pagamento. Il rimanente 61% non lo ha proprio fatto e, ipotizza la CGIA, forse lo ha eseguito solo in seguito, approfittando dell’introduzione della rottamazione delle cartelle avvenuta in più riprese in questi ultimi 2 anni.

A livello regionale, infine, la percentuale della riscossione delle contravvenzioni stradali comminate dai Vigili urbani dei Comuni del Sud si attesta al 27,5%, con punte minime del 23,2% in Campania e addirittura del 18,4% in Sicilia. Sale al 34,2% nel Centro, per attestarsi al 42,9% nel Nordovest e al 56% nel Nordest. Le amministrazioni comunali più virtuose sono quelle ubicate nella Regione Friuli Venezia Giulia (65,2% di riscossione), nella Provincia Autonoma di Bolzano (74,2%) e, in particolar modo, nel Molise (74,5%).

“La farraginosità del sistema – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – rende molto difficile l’opera di riscossone. C’è la necessità di efficientare e velocizzare l’attività di recupero nei confronti di chi non paga entro i limiti di legge, anche se è necessario che molte amministrazioni comunali si ravvedano. Gli automobilisti, e in particolar modo coloro che usano gli automezzi per ragioni di lavoro, non sono un bancomat. Pertanto, l’utilizzo degli autovelox o dei T-red, ad esempio, andrebbe regolato con maggiore attenzione, tenendo conto delle fasce orarie della giornata che, come si sa, presentano flussi di traffico molto differenziati”.