Musei, a Caserta torna l’oro sui portelloni degli Appartamenti Reali

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Sono partiti alla Reggia di Caserta gli interventi conservativi delle cornici dei portelloni dell’ala ottocentesca degli Appartamenti Reali. Al termine della pulitura effettuata nelle ultime settimane, è stata rinvenuta la doratura originale dei portelloni, eseguita all’epoca in argento meccato ad oro. Gli interventi sono previsti nell’ambito dei lavori di restauro partiti oltre un mese fa, che coinvolgeranno l’intero complesso vanvitelliano, dalle superfici esterne, come facciate e tetti, a quelle interne, tra il meraviglioso scalone, le stanze, e opere d’arte; anche il Parco Reale con il Giardino Inglese sarà oggetto di lavori. Le opere sono finanziate con fondi stanziati dal Mibact per un importo di 13 milioni di euro, che rappresenta la prima tranche dell’intero finanziamento pari a 40 milioni di euro; fondi il cui “obiettivo è risolvere in modo strutturale le più urgenti criticità della Reggia” spiegò il direttore del monumento patrimonio dell’Unesco Tiziana Maffei nel corso della conferenza stampa convocata il 13 gennaio scorso per illustrare il piano di lavori. Altro obiettivo era riportare le superfici all’antico splendore, tra cui appunti i portelloni, su cui è ricomparso l’oro originario; per l’intervento è stata scelta la tecnica della “doratura a missione”, che prevede la stesura di un adesivo liquido, detto appunto missione, su cui poi viene adagiata la foglia argento, pazientemente tagliata sul cuscino da doratore e applicata con un morbido pennello di Vajo. La superficie viene poi resa dorata con la gommalacca, una vernice dal colore ambrato a base di resine naturali. L’intervento, affidato al Consorzio Ganosis, consente non solo il recupero delle parti ancora esistenti, ma anche di riproporre la tecnica tradizionale nelle parti in cui ormai è andata perduta. Contestualmente al restauro dei portelloni, gli specialisti hanno effettuato indagini diagnostiche preliminari all’intervento sulla pavimentazione in cotto dipinto a finto marmo nelle retrostanze dell’Ottocento e studi sui tendaggi dei letti monumentali di Francesco II e Gioacchino Murat. Le rilevazioni, effettuate mediante fotografie a luce visibile, ultravioletta e infrarossa e prelievo di piccoli campioni che verranno analizzati in laboratorio con microscopio ottico e in fluorescenza UV, consentiranno di individuarne la tecnica esecutiva e lo stato conservativo.