Musica per il Venezuela:
prove d’intesa con Ravello

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A cura di Bruno Russo Secondo partner della Russia in America Latina, il Venezuela reagisce al crollo dei prezzi del petrolio cercando formule che possano A cura di Bruno Russo Secondo partner della Russia in America Latina, il Venezuela reagisce al crollo dei prezzi del petrolio cercando formule che possano riportare il calmiere ai 100 dollari il barile. Un Paese, il Venezuela, nel quale il marchio Italia (e in particolare quello campano) è molto apprezzato, associato com’è alla moda, al turismo, alla tecnologia e all’agroalimentare. E le recenti manifestazioni promosse dai Consolati e dalla Camera di commercio venezuelano-italiana a Caracas, si sono rivelate ottime occasioni per promuovere i nostri prodotti. Ad affermarlo è il neo Console Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela a Napoli, Amarylis Gutiérrez Graffe, nel corso di una visita a Ravello, dove si è recata anche per sondare la possibilita di collaborazioni culturali tra il suo Paese e la Fondazione della cittadina amalfitana.”Il nostro governo – afferma – punta molto sui giovani. E vede nella musica una leva fondamentale per la crescita culturale dei bambini. Tra i nostri Paesi c’è una forte connessione spirituale e culturale tra i due Paesi. Stiamo promuovendo “El Alba Cultural”, il cui scopo è favorire l’integrazione tra i popoli, e l reciproca conoscenza attraverso la cultura“. Il 18 febbraio il Console il sarà alla Biblioteca Nazionale di Napoli per l’evento “Isabelle Allende e la casa degli spiriti”, un testo, spiega, che aiuta a capire la realtà sociale e politica del Venezuela. “Cio che, in America Latina, non soltanto noi stiamo tentando di fare – aggiunge – è creare un sistema che coniughi benefici sociali e vantaggi economici”. Paese tradizionalmente agricolo, il Venezuela sta trasformando la sua economia grazie ai proventi che giungono dal petrolio. L’Italia è presente con aziende come Alitalia, Astaldi (impegnata in progetti ferroviari), Eni, Ghella Sogene (per le infrastrutture,) Impregilo (per centrali idroelettriche e progetti ferroviari), Iveco, Pirelli, Saipem (per l’ingegneria nel petrolifero), Supermetanol, Vimar (per le apparecchiature elettriche). C’è inoltre il business del turismo: sempre più italiani si recano in Venezuela, e in tanti, provenienti dal Paese sudamericano (che non risente la crisi) giungono in Italia attratti soprattutto dalla sua cultura. Nel 2014 l’export verso l’Italia è calato del 25,9% a causa della crisi economica e in particolare del calo dei prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio passando da 67,7 milioni di euro a 8,4; ma il Venezuela, aggiunge il Console, è sempre più interessato all’arte, ed è in questo campo che i rapporti tra i due Paesi registrano una crescita. “Da noi ormai le professioni artistiche – dice la Gutierrez – hanno pari dignità con tutte le altre”.