Si preannuncia all’insegna della pura adrenalina il prossimo live del Common Ground: sabato 13 aprile a solcare il palco dell’industrial bistrò di via Scarfoglio sarà O’Zulù, frontman dei 99 posse che a gennaio ha lanciato “Bassi per le masse”, il suo secondo album da solista. Nell’Italia dei Salvini, dei morti in mare, delle pistole facili e dei rigurgiti fascisti, la musica di Luca Zulù Persico costruisce un argine di difesa, espressione di un mondo possibile: con il missaggio di Madaski, le musica di Dj Spike e una lunga fila di ospiti – da Bunna degli Africa Unite a Valerio Jovine, dalla Krikka Reggae ad Andrea Tartaglia e Franco Ricciardi -, “Bassi per le masse” è composto da 14 tracce, che sul palco del Common Ground verranno alternate al Best of del primo disco e del vecchio show “99 Minuti Live” in circa due ore di adrenalina.
“I valori in cui mi riconosco, la mia gente, quello che ho costruito finora valgono molto di più di una mediazione, seppur piccola, sulle conquiste che abbiamo portato avanti. Tutto quello che abbiamo non possono togliercelo, se noi non glielo permettiamo” spiega Zulù. “Non ci interessa contare quanti siamo noi e quanti sono loro. Mi interessa che quello che siamo non venga intaccato da quello che ci circonda, anzi. Non faremo prigionieri. Restare se stessi ad ogni costo – dice ancora Zulù – davanti alla barbarie che ci circonda dobbiamo rimanere ciò che siamo e promuovere la nostra alterità, nella musica sicuramente ma anche nei gesti di vita quotidiana, nel come guardiamo un migrante, un senza tetto o un gay, una lesbica, nel come guardiamo alle armi e alla loro indiscriminata diffusione, bisogna farlo anche a costo di risultare marginali rispetto al main stream, perché è da queste cose che inizia il cambiamento”.